Ewan fa poker al Tour, Alaphilippe resta in giallo

L'australiano Caleb Ewan taglia il traguardo davanti a Sam Bennett e Giacomo Nizzolo.
L'australiano Caleb Ewan taglia il traguardo davanti a Sam Bennett e Giacomo Nizzolo. (Ansa)

ROMA.  – Il poker è servito, e si materializza sul rettilineo di Sisteron, nell’Alta Provenza, dov’è posto l’epilogo della 3/a tappa del Tour de France, posticipato dagli effetti della pandemia da Covid-19 e, solo in teoria, blindato.

Caleb Ewan, con il tempo di 5h17’42”, conquista la quarta vittoria in carriera alla Grande Boucle e lo fa con uno sprint regale, dopo avere rimontato decine di posizioni ed essersi messo alle spalle il campione italiano su strada, Giacomo Nizzolo, piazzatosi al terzo posto, ma soprattutto l’irlandese Sam Bennett, secondo sul traguardo.

Julian Alaphilippe, in una tappa ancora una volta caratterizzata dalle cadute e dai ritiri, movimentata e pericolosa soprattutto nel finale, ha continuato a indossare la maglia gialla, sulla quale ha messo le mani ieri a Nizza, aggiudicandosi non senza commozione la 2/a tappa.

Alla volata odierna non ha partecipato Wout Van Aert, coinvolto in una caduta a poco meno di 10 km dal traguardo. La tappa è stata caratterizzata dalla fuga, durata più di due ore, di Jerome Cousin, e dalla caduta di Anthony Perez: il leader virtuale della classifica della classifica del Gran premio della montagna, che avrebbe indossato la prestigiosissima maglia a pois, è stato costretto a salutare la corsa, dopo avere rimediato la frattura della clavicola sinistra.

Domani la corsa gialla, incidenti a parte, potrebbe emettere altri verdetti, questa volta a colpi di pedale. La 4/a tappa, da Sisteron a Orcières Merlette, lunga 160,5 km, infatti, prevede il primo arrivo in salita sulle strade dove Luis Ocana mise alle corde il “Cannibale” Eddy Merckx. Quel giorno di 39 anni addietro, l’indimenticato spagnolo inflisse – evento più único che raro – ben 9′ di ritardo al quasi imbattibile rivale belga.

I corridori domani dovranno affrontare quattro Gran premi della montagna, sebbene il tracciato sia meno duro di quello della grande sfida di quasi 40 anni fa.

In questo Tour del dopo-Coronavirus, però, può accadere di tutto. Anzi, di più. Alaphilippe dovrà dimostrare di avere fatto tesoro della lezione ricevuta da Egan Bernal nella corsa di oltre un anno fa.

Il francese, già da domani, è chiamato a dimostrare di poter reggere agli eventuali attacchi della corazzata Ineos, che – oltre al campione uscente Bernal – comprende l’ecuadoriano Richard Carapaz, vincitore del Giro d’Italia dell’anno scorso. Un altro pessimo cliente per il leader della classifica generale.

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