Wang a Roma corteggia l’Ue contro l’America di Trump

Il ministro degli esteri Luigi Di Maio (D) con il ,suo omologo cinese Wang Yi (S) nell' incontro a Villa Madama a Roma.
Il ministro degli esteri Luigi Di Maio (D) con il ,suo omologo cinese Wang Yi (S) nell' incontro a Villa Madama a Roma. EPA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – Un tour delle capitali europee, a partire dall’Italia, per rinsaldare i rapporti tra la Cina e l’Unione europea, a fronte di non meglio precisate “forze esterne” che promuovono “provocazioni e danneggiamenti” nei confronti di queste relazioni.

Un riferimento neppure troppo velato agli Stati Uniti di Donald Trump da parte del ministro degli Esteri cinese Wang Yi, oggi a Roma per incontrare il suo omologo Luigi Di Maio. Da qui si sposterà poi alla volta di Olanda, Norvegia, Francia e Germania.

Così come si intravede la sagoma dell’attuale presidenza Usa quando, in conferenza stampa a Villa Madama, Wang punta il dito contro il “vento di unilateralismo e di Guerra Fredda” che sente soffiare nel mondo. Una deriva, assicura, che la Cina “non intende permettere”.

L’obiettivo geo-strategico di Pechino sembra chiaro: dare peso all’Europa per cercare una sponda amica nella crescente tensione con Washington. Con gli Usa negli ultimi mesi i fronti aperti si sono moltiplicati, a dispetto di un’imminente, non semplice ripresa dei colloqui commerciali: si va dalla vendita di armi a Taiwan da parte Usa alla contestata legge sulla sicurezza a Hong Kong, dalle accuse di Washington sulle responsabilità cinesi per il Coronavirus alla crociata tecnologica contro il 5G di Huawei e le app Tik Tok e WeChat.

Uno scenario complicato, nel quale a Pechino farebbero molto comodo degli alleati. E dunque se l’attuale amministrazione americana si è sempre dimostrata quantomeno tiepida verso l’Ue – se non apertamente ostile come nel campo commerciale – Wang presenta invece il Dragone come “un amico sempre affidabile”.

Perché “un’Europa unita, stabile e prospera è importante per tutto il mondo: questo è il nostro giudizio strategico e la Cina – promette – continuerà a sostenere l’integrazione europea con le proprie azioni concrete”. E a offrire il suo aiuto non solo per superare la pandemia ma anche per far fronte alle conseguenze della crisi economica.

Quanto all’Italia, in questo contesto di attriti sempre più ruvidi tra le due superpotenze mondiali, punta a giocare “un ruolo di ponte”, spiega il capo della Farnesina Di Maio. Pur ribadendo che il Paese “terrà fede alle proprie alleanze storiche”, vale a dire gli Stati Uniti e la Nato.

Insomma, se da un lato “la Cina è ormai un attore ineludibile su qualsiasi scenario internazionale”, e un partner importante per il nostro Paese, l’Italia – assicura il ministro – “ha una collocazione internazionale chiara: le alleanze non variano e sono ben salde e più forti che mai”.

Una posizione che per Di Maio consente “un rapporto sano e leale” basato sulla “franchezza” nel dialogo con la Cina. Nel colloquio con Wang – sebbene incentrato soprattutto sul rilancio della cooperazione economica, di cui per il cinese la nuova Via della Seta dovrà essere “la forza motrice” – non è stato eluso il tema della nuova legge per la sicurezza nazionale di Honk Kong, voluta da Pechino.

Per Di Maio “è indispensabile preservare l’alto grado di autonomia e libertà” dell’ex colonia britannica. Due cose che secondo Wang non sarebbero messe in dubbio dalla legge, che a suo dire mira solo a “combattere i violenti e garantire i diritti di tutti”.

Di avviso opposto, e non poteva essere altrimenti, uno dei più noti attivisti per la democrazia di Hong Kong, Nathan Law, che nel giorno della visita in Italia del ministro di Pechino ha messo a segno un blitz davanti alla Farnesina: una conferenza stampa-lampo per chiedere “un approccio più assertivo da parte del governo italiano” nei confronti della Cina e per denunciare  quella che ritiene essere un’ingerenza cinese negli affari di Hong Kong, dettata dalla “natura espansionista e autoritaria” del gigante asiatico.

Prima di lasciare l’Italia Wang ha sentito telefónicamente anche il premier Giuseppe Conte. Covid, G20, Hong Kong, relazioni Ue-Cina e rapporti bilaterali nel colloquio, ha fatto sapere in serata Palazzo Chigi.

(di Salvatore Lussu/ANSA)

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