Champions: corazzata Bayern, in Europa senza rivali

Il cannoniere del Bayern Robert Lewandowski bacia la coppa della Champions League.
Il cannoniere del Bayern Robert Lewandowski bacia la coppa della Champions League. EPA/Matt Childs / POOL

ROMA. – C’era una volta il Bayern Monaco dei “panzer” Franz Beckenbauer, Uli Hoeness, Sepp Maier, Pau Breitner e Gerd Mueller. E… c’è ancora. I “rossi” di Germania, che sul tetto d’Europa hanno preso il posto dei “Reds” d’Inghilterra del Liverpool, sono tornati a essere una corazzata indistruttibile. Anzi, a guardare il ranking Uefa relativamente al quinquennio 2015/20, lo sono sempre stati.

L’organismo che gestisce il calcio in Europa, stilando la classifica per club, ha stabilito che il Bayern è al primo posto nella classifica a squadre, seguito dal Real Madrid, dal Barcellona, dall’Atletico Madrid e dalla Juventus, che è “solo” quinta.

Ed è un peccato che quest’anno non verrà assegnato il Pallone d’Oro, perché lo avrebbe meritato Robert Lewandowski, centravanti polacco della squadra bavarese, bomber indiscusso della Champions con 15 reti (ma all’asciutto nella finale di Lisbona) e, fino all’ultimo, rivale di Ciro Immobile nella corsa alla Scarpa d’Oro di miglior realizzatore fra tutti i campionati d’Europa.

La mancata assegnazione del Pallone d’Oro è una beffa per il polacco che avrebbe avuto l’occasione di spodestare dal trono – dopo anni di indiscusso dominio – il duo Messi-Cristiano Ronaldo. “Lewa” si è accontentato di portarsi a letto la coppa,  e pubblicando un post su Instagram in cui confessa di “averla sognata”.

Il miracolo Bayern parte da lontano: gestione oculata del club, contenimento delle spese, valorizzazione del settore giovanile anche attraverso una capillare attività di scouting (la conferma arriva dal Canada, dove è stato scovato il talento Alphonso Davies), misti alla consueta lungimiranza tedesca, questi i tratti vincenti di un club che, per la seconda volta dopo il 2013, ha centrato il ‘triplete’ Bundesliga, Coppa di Germania, Champions.

“Continueremo sulla linea tracciata in questi anni. Coman, Alphonso Davies e tanti altri: la volontà è quella di mixare giovani di talento ai senatori storici di questa squadra. Abbiamo un gruppo che ha ancora tanto potenziale e che può continuare a vincere nei prossimi anni”, le parole dell’ex juventino Hasan Salihamidzic, oggi ds del Bayern Monaco neocampione d’Europa.

In Europa il Bayern è senza rivali e l’arrivo sulla panchina di Hans-Dieter Flick ha certificato questo predominio, trasformando in poche settimane la squadra che Niko Kovac non aveva saputo lanciare verso grandi traguardi. Il Bayern ha polverizzato la concorrenza del Borussia Dortmund nella Bundesliga, ha intascato la Coppa dei Germania e quindi alzato al cielo una Champions mai così tribolata, strana e ridotta di almeno due partite (un quarto di finale più una semifinale), il cui ultimo atto sarebbe dovuto andare in scena a Instabul e invece ha avuto Lisbona come cornice ideale.

Il futuro per i bavaresi è appena cominciato e prosegue nel solco tracciato da “Kaiser” Franz (Beckenbauer), proseguito poi da Jupp Heynckes che, prima di Flick, aveva realizzato il “triplete” in Baviera. Anche lui era un bomber infallibile.

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