Indici Pmi frenano i mercati, petrolio ancora debole

Foto d'archivio della Borsa di Francoforte (Germania).
Foto d'archivio della Borsa di Francoforte (Germania).. (ANSA/AP Photo/Michael Probst)

MILANO.  – Gli indici Pmi sulla fiducia degli operatori economici europei peggiori delle stime hanno fatto chiudere in negativo ai mercati europei una settimana dal carattere tipicamente agostano, con pochi scambi e quindi elevata volatilità. Il petrolio che fatica a tenere quota 42 dollari al barile ha fatto un po’ di paura durante la giornata, ma i dati macro Usa migliori delle attese hanno ridotto il clima negativo.

Ma è chiaro che gli operatori aspettano soprattutto settembre, per capire quanto la diffusione del contagio Covid influirà sulla ripresa delle attività economiche.

Non ha fatto bene al sentiment generale anche il tweet del commissario Ue all’economia Gentiloni dopo la diffusione dell’indice Pmi europeo, secondo il quale c’è “ancora molta incertezza sulla via della ripresa in Europa”. “Servono coerenza, fiducia e collaborazione tra Paesi”, chiede Gentiloni, anche perché i segnali sono chiari. É infatti arretrata in agosto la fiducia dei manager nei Paesi dell’Ue, con l’indice Pmi del settore manifatturiero sceso da 51,8 a 51,7 punti contro una stima in aumento a 52,9.

L’indice composito dei servizi, atteso stabile, si è ridotto da 54,9 a 51,6 punti, mentre quello relativo ai responsabili acquisti nei servizi è precipitato da 54,7 a 50,1 punti.

L’euro si è indebolito a 1,17 contro il dollaro ai minimi da circa dieci giorni, dopo che con la ripartenza iniziata in luglio era arrivato ai massimi da oltre due anni sui timori sulla ripresa Usa e dallo stallo delle nuove misure di stimolo all’economia Usa.

E gli analisti guardano anche alle difficoltà della Brexit, che appare “improbabile”, secondo il negoziatore Michel Barnier che ha  espresso “delusione e preoccupazione” per l’andamento delle trattative al termine del settimo round dei negoziati.

Così le Borse europee hanno chiuso leggermente in negativo, dopo aver toccato ribassi anche superiori al punto percentuale: Londra ha segnato un calo finale dello 0,29%, Parigi ha perso lo 0,30% e Francoforte lo 0,51%, mentre a Milano l’indice Ftse Mib ha perso lo 0,36%. In Piazza Affari, Saipem è stato il titolo peggiore tra quelli a elevata capitalizzazione con un calo del 3,5% dopo il taglio della raccomandazione degli analisti di Bernstein.

Debole Pirelli in ribasso dell’1,9%, con Leonardo che ha ceduto un punto e mezzo, mentre Tim ha perso l’1,4% e Fca l’1,2%. Settore finanziario senza scivoloni particolari, mentre ha concluso chiaramente positiva Cnh con un aumento dell’1,6% dopo una raccomandazione d’acquisto degli analisti di Melius.

(di Alfonso Neri/ANSA)

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