Il Centrodestra si blinda, siglato patto “anti-inciucio”

Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini durante la manifestazione di piazza contro il governo.
In una foto d'archivio Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini durante la manifestazione di piazza contro il governo. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA. – Un accordo a lungo inseguito. Fin dalle politiche del 2018 quando però, ad una manifestazione politica al cinema Adriano di Roma, le sedie riservate a Berlusconi e Salvini restarono vuote. Ritentato dal palco di Atreju nel 2019 e, infine, a ottobre, dalla gremitissima piazza di San Giovanni. Ma anche lì, nonostante l’accorato appello “davanti a 200mila persone”, la richiesta cadde ancora nel vuoto.

Si tratta del patto ‘anti-inciucio’, anti-sinistra e anti-ribaltoni, che Giorgia Meloni raggiunge oggi con un ‘blitz’ tipicamente agostano, senza preavviso. “Mentre Pd e Cinquestelle litigano per le poltrone e si presentano divisi alle regionali – annuncia la leader di Fdi con una nota all’ora di pranzo – il centrodestra lancia un altro grande segnale di compattezza e oggi dice con una voce sola: mai al governo con la sinistra”.

E lo fa con un’intesa quasi notarile, tanto cara al primo Berlusconi, ottenendo il via libera dello stesso leader di Forza Italia e di quello della Lega, Matteo Salvini. “Oggi finalmente è arrivata la firma degli alleati”, esulta. “Di fronte alla richiesta del governatore del Veneto di confermare il sostegno all’autonomia, Fratelli d’Italia ha chiesto e ottenuto di aggiungere all’accordo anche quelli che considera essere due punti imprescindibili: il sostegno di tutto il centrodestra al presidenzialismo, elemento fondamentale per rafforzare l’unità nazionale e l’efficienza delle istituzioni centrali, e il patto anti-inciucio per vincolare tutti i partiti della coalizione al rispetto degli impegni programmatici presi con i cittadini”.

Immediata, coordinata, la risposta compatta di tutta Fdi pronta a complimentarsi con il proprio leader, madrina ed artefice di un’intesa a lungo inseguita. Quasi ‘istituzionale’ quella di Forza Italia che affida alle due capogruppo, Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini, il compito di elogiare il camino intrapreso verso la stabilità e la coesione della coalizione che potrà così, assicurano, tornare alla guida del Paese. Decisamente defilata, anzi assente, la reazione della Lega che sul Patto ha sì la firma del suo leader, ma non ha ritenuto di dover commentare oltre.

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