Via ad era Friedkin, per Roma progetto lungo termine

Dan Friedkin. (
Dan Friedkin. (Ansa)

ROMA. –   “Intendiamo rendere la Roma uno dei principali nomi nell’universo calcistico” attraverso “un approccio di investimento sostenibile e a lungo termine”. Dan Friedkin è il nuovo apdrone della Roma, ma non prevede follie, almeno non subito. Niente “soluzioni rapide di dubbia durata”, spiega il nuovo proprietario da Houston nel giorno del closing che ha sancito il passaggio di consegne con James Pallotta.

I conti in rosso di Trigoria d’altronde consigliano cautela sul piano degli investimenti. Meglio programmare con attenzione il futuro, conservando almeno inizialmente nel Cda Mauro Baldissoni (il manager che più di tutti ha seguito l’iter di approvazione del nuovo stadio di proprietà a Tor di Valle) e il Ceo Guido Fienga, con cui “abbiamo costruito un ambizioso piano strategico”, e che già mercoledì volerà a Londra per incontrare il figlio del nuovo padrone, ovvero Ryan Friedkin, e cominciare a gettare le basi della Roma che sarà.

Di certo, l’uomo immagine del nuovo corso sarà Nicolò Zaniolo, la cui immagine, assieme a quella del capitano Edin Dzeko, campeggia già sul sito del Gruppo Friedkin nella sezione riservata all’annuncio dell’acquisto del club. Il giovane talento sarà il punto fermo della squadra di Paulo Fonseca e non sarà sacrificato sull’altare del bilancio. Un’ottima notizia per la tifoseria che temeva l’ennesima cessione per generare plusvalenze.

Dan Friedkin sotto questo punto di vista sembra voler súbito rompere col recente passato. “Saremo al fianco dei tifosi e della Curva Sud nello sviluppo di questa squadra e nella sfida per i trofei del futuro – spiega – Non vediamo l’ora di iniziare a lavorare. Il nostro impegno è totale. Saremo molto presenti a Roma”. Il contrario di Pallotta, che saluta augurando al successore di “ripartire da ciò che abbiamo costruito nel corso degli ultimi otto anni, trasformando la Roma in un club realmente internazionale, e portare la Roma al prossimo livello”. Ovvero renderla una squadra vincente.

Friedkin ha perfezionato l’acquisizione dell’86,6% del capitale sociale della Roma attraverso la “Romulus and Remus Investments”, società a responsabilità limitata con sede legale nel Delaware e operativa a Houston costituita lo scorso 26 febbraio, quando le parti erano a un passo dal concludere l’operazione salvo poi dover rimettere tutto in discussione causa Covid-19. Friedkin dovrà adesso lanciare un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle rimanenti azioni ordinarie del capitale sociale.

Per il 13,4% presente sul mercato pagherà 11,65 eurocent ad azione, un prezzo di gran lunga inferiore rispetto al valore registrato oggi a Piazza Affari, dove il titolo ha guadagnato il 14,87% a 35 centesimi. Difficile che a queste condizioni l’Opa possa andare in porto e consentire a Friedkin di raggiungere la soglia del 90% per procedere con il ritiro del titolo dal listino.

Nella comunicazione legata all’Opa, comunque, Friedkin mette nero su bianco le finalità dell’offerta elencando gli obiettivi che vuole raggiungere.

In primis “allestire una squadra in grado di competere per le prime posizioni nel campionato nazionale nelle competizioni internazionali”, poi “introdurre una strategia disciplinata in relazione all’acquisto, sviluppo e cessione dei calciatori al fine di assicurare la solidità finanziaria a lungo termine del club”, quindi “continuare a rafforzare la percezione e la visibilità internazionale del brand Roma”.

C’è spazio anche per il capitolo legato all’impianto di proprietà visto che si valuteranno “tutte le opzioni praticabili in relazione alla costruzione del nuovo stadio”.

Un messaggio forse alla sindaca Raggi che su Twitter ha augurato “buon lavoro a Dan Friedkin e alla nuova proprietà. Accogliamo gli imprenditori che vogliono portare investimenti e creare lavoro”.

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