Champions: Lipsia sfida Psg, caccia aperta a finale

Neymar in corsa contro l'Atalanta.
Neymar, del Psg ,in azione contro l'Atalanta. (Ansa)

ROMA. – É Francia-Germania, e il primo atto si gioca domani, con lo scontro tra Lipsia e Paris SG da cui uscirà fuori la prima finalista di questa inedita Champions d’agosto, e in sede unica, Lisbona. É un match aperto a qualsiasi pronostico, perché in teoria Parigi è più forte, grazie ad assi del calibro di Mbappé e Neymar, ma il Lipsia ha già dimostrato nei turni precedenti di essere in grado di poter fare qualsiasi cosa.

Il lavoro lungimirante di Rangnick e del giovanissimo allenatore Nagelsmann ha portato questa squadra arrivata in Bundesliga appena quattro anni fa nel quartetto dell’Europa che conta e adesso., dopo aver fatto fuori team del calibro del Tottenham vicecampione l’anno scorso e dell’Atletico Madrid, il team della Red Bull vorrebbe replicare.

Ma di fronte avrà un club, tornato in semifinale 25 anni dopo il doppio confronto perso con il Milan, che punta dritto al bersaglio grosso, quello inseguito da anni. L’allenatore del Psg Thomas Tuchel (curiosamente, mentore di Nagelsmann, che volle come scout, ai tempi dell’Augusta) fino all’ultimo momento si porterà dietro il dubbio sul portiere Keylor Navas,  dilemma che non gli fa perdere l’ottimismo perché, sottolinea,”in campo siamo forti, molto forti”.

E poi c’è Neymar, che “si trova benissimo con Mbappé, entrambi sono straordinari – dice Tuchel -. Nessuno può vincere giocando da solo: sono contento che quest’anno si sia creata una bella atmosfera in gruppo”. Sul Lipsia il giudizio è che “è un po’ come l’Atalanta, difende molto alta ed è aggressiva.  Si tratterà di una partita difficile sul piano fisico, ma siamo preparati”.

Nagelsmann non vuole sentir parlare di sfida fra lui e Tuchel (“non siamo mai stati particolarmente legati, la nostra è sempre stata una relazione molto pragmatica, ma gli sono grato”), “perché il calcio è uno sport di squadra. Noi siamo arrivati fin qui perché abbiamo giocato straordinariamente bene. Ora dobbiamo ripeterci”.

Quindi per il “tecnico bambino” del Lipsia è giusto crederci: “i miei stanno tutti bene – sottolinea – e hanno tanta fame di successi: contro l’Atletico sono stati grandi e ora devono salire il prossimo gradino”. Bisognerà vedere cosa ne pensano a Parigi.

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