Convention democrata al via, è la notte di Michelle Obama

Il presidente eletto Joe Biden. (Ansa
Il presidente eletto Joe Biden. (Ansa)

WASHINGTON.  – É Michelle Obama ad illuminare il debutto della convention democrata  a Milwaukee per la Casa Bianca, la prima virtuale nella storia Usa a causa della pandemia, quella che giovedì incoronerà l’ormai storico tandem di Joe Biden e Kamala Harris, prima donna di origini afroamericane e indiane candidata alla vicepresidenza.

L’ex first lady resta la figura più popolare nel partito e nel Paese, anche più del marito Barack, e può rafforzare la presa sull’elettorato femminile affiancandosi alle tante donne leader che parleranno alla kermesse. É a lei che i dem si sono affidati per scaldare subito una base rimasta freddina verso il “vecchio Joe” e galvanizzata solo dal recente ingresso nel ticket della “tigre” Kamala, giovane leader energica e carismatica.

Michelle non è solo un simbolo di quell’anima che Biden vuole restituire al Paese ma anche un’oratrice che elettrizza il pubblico e una paladina delle principali cause dem. A partire dal voto per posta, oggetto di un scontro politico-legale sempre più aspro tra i democratici e Donald Trump, che per rimontare i sondaggi (sotto di 12 punti nell’ultimo di Washington Post-Abc, solo di 4 in quello Cnn) tenta di oscurare la convention avversaria facendo campagna in quattro Stati  in bilico, compreso il Wisconsin, che la ospita.

Ma l’ex first lady, che ora ha liberato i capelli Ricci archiviando la stiratura degli anni alla Casa Bianca, è capace di toccare anche le corde più intime, come ha dimostrato anche nel suo podcast su Spotify, rompendo tanti argomenti tabù, soprattutto per le donne. In uno degli ultimi episodi aveva confessato la sua lieve depressione, non solo per il coronavirus ma pure per i conflitti razziali e l’ipocrisia dell’amministrazione Trump.

Seconda stella della serata il senatore socialista Bernie Sanders, il principale sfidante di Biden che ha lasciato la corsa per ultimo. Suo il difficile compito di convincere a sostenere il ticket gli elettori più liberal, che nel 2016 in parte non votarono la sua rivale Hillary Clinton. Mercoledì poi toccherà ad un’altra ex candidata presidenziale progressista, la senatrice Elizabeth Warren, che oggi ha lanciato un appello all’unità in quella che il tycoon ha già definito una “convention socialista”.

Uno dei banchi di prova della kermesse sarà proprio accertare se esiste una unità vera, anche sui contenuti, che vada al di là della comune ostilità verso Trump. Lo sforzo comunque è quello di allargare la tenda dem, mostrando uno spettro di oratori che va dalla sinistra al centro fino ai repubblicani moderati, come l’ex governatore dell’Ohio John Kasich, sul palco nella notte insieme ad altri esponenti del Grand Old Party critici verso il tycoon.

Tutto da verificare però l’effetto di una convention interamente virtuale, con interventi live e registrati trasmessi in streaming e dalla tv americane, senza i coreografici lanci di palloncini, le folle che esultano, i personaggi bizzarri.

Biden però promette: “Possiamo essere fisicamente distanti, ma questa settimana i democratici si uniranno in tutto il Paese per  presentare la nostra visione per un’America migliore”. Un’America del “decoro e della diversità”, le ha fatto eco la sua running mate.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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