Russia, festini e golden shower, il Trump di Cohen

El expresidente de los Estados Unidos, Donald Trump. (ANSA/EPA)

NEW YORK.  – Un “bugiardo, bullo, razzista, predatore e truffatore”. Sono alcune delle parole usate da Michael Cohen, l’ex fixer di Donald Trump, per descrivere il presidente americano, di cui è stato il braccio destro e il tutto fare per anni.

Nel libro “Disloyal: The True Story of the Former Personal Attorney to President Donald Trump”, Cohen promette di svelare i segreti più torbidi del tycoon.

Gli scandali finora emersi, afferma in alcune anticipazioni del libro che uscirà l’8 settembre, sono solo la “punta dell’iceberg: so dove sono nascosti gli scheletri” di Trump “perché li ho sotterrati io. Ero la sua prima telefonata al mattino e l’ultima sera. Lo conosco meglio della sua famiglia”.

Il presidente è un “uomo senza veri amici”, dice Cohen ritenendo di essere uno dei pochi ad averlo visto “come è veramente”, ovvero un bugiardo truffatore, e ammettendo di averlo aiutato a nascondere le sue magagne. Dai tradimenti alla moglie Melania, alle feste nei sex-club di Las Vegas alle “golden shower”.

Un dettaglio questo destinato a riaccendere l’attenzione sul dossier di Christopher Steele, l’ex spia inglese, sui legami fra Trump e la Russia. Steele nel suo rapporto aveva riferito che il tycoon aveva assunto delle prostitute per urinare sui letti in cui Barack e Michelle Obama avevano una volta dormito in Russia e che il Cremlino era in possesso delle registrazioni.

Prevedendo che in caso di sconfitta Trump non lascerà facilmente la Casa Bianca, Cohen si sofferma nel libro sui rapporti fra Trump e la Russia. Quando era candidato alla presidenza, dove vorrebbe restare per “evitare il carcere”, ha “cercato di insinuarsi nel mondo del presidente Vladimir Putin e dei suoi corrotti oligarchi miliardari”, scrive l’ex legale personale di Trump  spiegando di aver lui stesso cercato “canali informali segreti” con Putin.

Trump, mette in evidenza Cohen, ha cospirato con la Russia per le elezioni del 2016 “ma in modo meno sofisticato di quanto immaginato”.

Cohen ammette di aver fatto quello che ha fatto per Trump mosso dal suo “insaziabile desiderio di compiacerlo per rafforzare il suo status e il suo potere. Avrei fatto qualsiasi cosa per accumulare, mantenere, esercitare potere. Sotto questo punto di vista io e Trump eravamo anime gemelle”. Un’ammissione che, comunque, non lo esula dalle critiche di molti: nonostante il suo voltafaccia lo scetticismo regna ancora.

Le parole più dure arrivano dalla Casa Bianca che parla di un “libro di fiction” in cui Cohen “ammette prontamente di aver mentito ma si aspetta che tutti ora gli credano così può fare soldi con il libro”.

Trump attacca tutti i “falsi” libri scritti su di lui e sui repubblicani, e poi ironizza: “credeteci o no, di recente mi sono stati dedicati molti libri”.

(Di Serena Di Ronza/ANSA)

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