In groppa agli asini tra i sentieri del Supramonte

Gita a Supramonte (Sardegna) in groppa agli asinelli.
Gita a Supramonte (Sardegna) in groppa agli asinelli. (ANSA)

NUORO. – Visitare il canion di Gorroppu, la dolina di Tiscali e la vallata di Oddoene passando nei sentieri inesplorati del Supramonte, inaccessibili ai fuoristrada ma percorribili con dei compagni di viaggio originali che aprono la via trasportando i viveri da consumare in cima.

Sono gli asinelli di Baddore Zuliu, come viene chiamato a Dorgali Salvatore Fancello, 54 anni, che ha fatto della sua passione per gli animali e per la natura un lavoro: da circa 17 anni propone un’escursione nei luoghi degli antichi pastori con fermate in fontane sconosciute, incursioni nelle grotte dalla storia suggestiva, fino a perdersi con lo sguardo sui panorami mozzafiato a picco sul mare.

Un percorso attraverso la macchina del tempo richiesto ogni anno da centinaia di turisti che arrivano nell’azienda di Baddore dalla stradina rurale che sbuca dalla statale 125: una via tortuosa e stretta tra i muretti a secco delle vigne che porta a destinazione.

Ed è lì che improvvisamente il paesaggio cambia: la macchia mediterranea e le piante spontanee di mirto diventano un vero e proprio giardino ai piedi dei monti di calcare di Dorgali, Orgosolo e Urzulei, merito delle mani da giardiniere sapiente del suo proprietario. Paesaggi che diventano punti di sosta obbligatori per selfie e foto di gruppo.

“Qui ci sono da tanti anni – racconta all’ANSA Baddore -Nella mia azienda ho costruito tre cuiles dove spesso organizzo pranzi e cene per gli escursionisti, e su richiesta possono anche diventare degli ottimi rifugi per il riposo notturno. Ma capita che mi chiedano di salire sui monti dove a volte è necessario passare una notte. In quel caso carico uno dei miei tre asinelli di viveri e lo mando avanti a fare da apripista: mi basta un fischio per richiamarli quando facciamo le pause. Amo spostarmi con gli asini e non con il fuoristrada come si usa adesso, perché voglio continuare le tradizioni dei miei vecchi, ma anche perché dove passa l’asino il fuoristrada non passa”.

Nel campo dell’escursionismo da 30 anni, Baddore ha perfezionato la sua offerta turistica con l’impiego del quadrupede 17 anni fa. Una formula che si è rivelata un successo: le prenotazioni arrivano tutto l’anno e i suoi clienti sono in gran parte francesi, tedeschi e inglesi.

“I turisti vogliono sapere tutto del nostro territorio e amano avere a fianco dei compagni di viaggio come gli asini – spiega – Rimangono estasiati mentre ammirano i paesaggi e sentono i miei racconti della storia dei posti che visitiamo. Le mete più gettonate sono Donianicoro, Su Suercone a Orgosolo, Gorropu a Urzulei, ma anche tutti i cuiles che abbiamo ricostruito sui nostri monti con il gruppo di volontari di Dorgali”.

C’è poi un momento suggestivo e apprezzato dell’escursione. “E’ la cena sul monte – conferma Baddore – Appena arrivo faccio il fuoco e mentre il maialetto cuoce inizio ad affettare gli antipasti. E tra una battuta e un bicchiere di vino, davanti allo scintillio del falò e a tramonti da cartolina, concludiamo le serate dandoci spesso appuntamento all’anno successivo”.

(di Maria Giovanna Fossati/ANSA)

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