Nuova ondata Covid, Glasgow si infuria col calcio

Il laziale Milinkovic lotta spalla a spalla con il giocatore del Celtic, Callum Mc Gregor, per il possesso del pallone in una partita a Glasgow. Immagine d'archivio
Il laziale Milinkovic lotta spalla a spalla con il giocatore del Celtic, Callum Mc Gregor, per il possesso del pallone in una partita a Glasgow. Immagine d'archivio. (Ansa)

ROMA. – Dal calcio al tennis, il coronavirus non sembra voler cedere il passo e la temuta seconda ondata lambisce il mondo dello sport, ancora impegnato nella ricerca di una sua parvenza di normalità, tra voglia di mettere alle spalle i mesi bui e timore di doversi fermare di nuovo.

In Spagna, uno dei paesi europei maggiormente alle prese con la recrudescenza del Covid, si moltiplicano i casi di giocatori della Liga contagiati.

Oggi ha denunciato due casi il Valencia, senza fare nomi, ed uno l’Epanyol, anch’esso rimasto anonimo. In vista della ripresa della Liga (si ipotizza la data del 12 settembre), si moltiplicano i test sulle rose, gli staff tecnici ed i collaboratori, facendo emergere quanto il virus sia ancora circolante.

Tutte le persone coinvolte sono state messe in quarantena nelle loro abitazioni. Domenica era stato l’Atletico Madrid a svelare il contagio dell’attaccante argentino Angel Correa e del difensore croato Sime Vrsaljko, che salteranno i quarti di Champions contro il Lipsia, a Lisbona.  L’Atletico ha quindi ripetuto i test su tutta la squadra e non sono emersi ulteriori casi.

In Scozia il governo minaccia di sospendere la stagione di Premiership appena partita a causa di un’altra violazione della quarantena. Il difensore belga del Celtic, Boli Bolingoli, ha dichiarato di non aver rispettato i protocolli sanitari dopo un viaggio in Spagna. Bolingoli domenica ha giocato nella partita tra Celtic e Kilmarnock, terminata 1-1, seconda gara stagionale della squadra.

Si è scusato per il suo comportamento e il Celtic ha avviato un’indagine interna. Le autorità avevano già mal digerito la notizia che otto giocatori dell’Aberdeen si erano intrattenuti in un bar la scorsa settimana. Due di loro sono risultati positivi, causando la cancellazione del posticipo di sabato scorso con il St. Johnstone.

La prima ministra Nicola Sturgeon ha affermato che a Celtic ed Aberdeen questa settimana non dovrebbe essere permesso scendere in campo, considerata la loro palese violazione delle linee guida.

Anche a Berlino interviene il governo: i ministri della sanitá, quello federale e quelli dei Laender, hanno detto no alla richiesta di far tornare il pubblico negli stadi: “Sarebbe un cattivo segnale mentre i contagi tornano ad aumentare”, dicono. Non se ne parla prima del 31 ottobre

Anche il tennis ha dovuto subire limitazioni alla ripartenza. La scorsa settimana Madrid ha definitivamente cancellato il suo Open, riprogrammato per settembre dopo un primo rinvio. E fioccano i forfait agli US Open di New York, dove un numero sempre crescente di atleti non andrà per paura della situazione negli Usa.

Ieri è stato cancellato il Tour of Guangxi, l’ultimo evento del calendario ciclistico WorldTour.

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