Bei, 6,5 miliardi prestiti per Italia, 2 a sanità

Edificio sede della Bei, la banca europea degli investimenti,
Edificio sede della Bei, la banca europea degli investimenti,

ROMA. – Ad autunno arriverà il fondo di garanzia paneuropeo (Egf) ma nel frattempo la Bei, la banca europea degli investimenti, ha già accelerato sui prestiti all’Italia, colpita duramente dal Covid arrivando a quota 6,5 miliardi di cui 2 destinati alla sanità per posti in terapia intensiva, materiale e nuovo personale.

Il nostro paese si conferma così il primo destinatario dei fondi Bei con una quota del 16-17% del totale. Nel periodo marzo-luglio, l’istituto il cui vicepresidente è Dario Scannapieco ha siglato e perfezionato una serie di operazioni nei settori della Sanitá, Pmi e Midcap, e in ambito territoriale.

A queste, come rileva la Bei, si aggiungono molte negoziazioni in corso con i destinatari dei prestiti Bei per aumentare i plafond dei finanziamenti giá esistenti.

L’azione dell’istituto mira quindi da un lato a sostenere il nostro paese nella prima linea della lotta alla pandemia e dall’altro a salvaguardare il tessuto imprenditoriale delle imprese, specie Pmi e poi stimolare e favorire gli investimenti, elemento cardine per una ripresa duratura e sostenibile.

Due miliardi appunto di prestiti, con scadenza a quindici anni, saranno destinati alla sanità con una prima tranche da 1 miliardo già firmata lo scorso 30 luglio. La liquidità sarà canalizzata attraverso il MEF, con il Ministero della Salute parte attiva nella realizzazione del progetto; al Commissario Straordinario del governo l’incarico di dare attuazione ai piani regionali.

Il finanziamento coprirà quasi i due terzi dei 3,25 miliardi di investimenti previsti dal “Decreto rilancio” del Governo italiano a  sostegno del settore sanitario.

Il finanziamento Bei rafforzerà la rete ospedaliera: 3.500 nuovi posti letto per la terapia intensiva, 4.225 in semi-intensiva e quattro strutture mobili per 300 posti di terapia intensiva, ristrutturazione di 651 pronto soccorso, forniture mediche e attrezzature sanitarie, mezzi di trasporto sanitari, personale sanitario aggiuntivo (anche temporaneo) per 9.600 unità, assistenza domiciliare e sistemi digitali per il monitoraggio da remoto.

E anche nell’assodato meccanismo di prestiti alle pmi,tramite le banche e Cdp (3,3 miliardi), la Bei compie un passo nuovo: le nuove risorse possono finanziare infatti anche il cosiddetto “capitale circolante”, cioè le esigenze di liquidità determinate dalla pesante crisi in corso legate all’attività tipica dell’impresa, e non solo gli investimenti pluriennali.

La Bei segnala anche i Finanziamenti territoriali per 700  milioni, (e nuove operazioni con altre Regioni sono attese per il mese di settembre) il Fondo Emergenza imprese da 400 milioni  e la Moratoria crediti esistenti per Comuni, Province e Città metropolitane.

Infine dal Fondo europeo per gli investimenti (controllato dalla stessa Bei)  tre operazioni di garanzia con altrettanti intermediari finanziari per un totale di 77,8 milioni, che avranno l’effetto di mobilizzare almeno 120 milioni di prestiti.

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