Per 2 imprese su 5 ripresa in 2020, digitale aiuta

Un lavoratore della costruzione.
Un lavoratore della costruzione. (Ansalatina)

ROMA. – Solo 13 imprese su 100 non hanno subito i contraccolpi dell’emergenza Coronavirus ma anche se la situazione è complessa, 2 aziende  su 5 contano entro la fine dell’anno di tornare a risultati accettabili.

É quanto emerge  da un sondaggio di Unioncamere Anpal effettuato a giugno su 1.380mila aziende con almeno un dipendente e che sottolinea anche, ancora una volta, come la digitalizzazione ormai sia una carta in più .

Tra le imprese che hanno adottato piani integrati di digitalizzazione infatti  il 15,3% dichiara di non aver subito perdite nel periodo del lockdown e sembra poter guardare ad un recupero relativamente meno lontano nel tempo.

Tra i settori che si aspettano una ripresa più a breve termine, forse anche grazie ai superbonus in arrivo,  uno  dei più colpiti dalla crisi degli ultimi anni , quello delle costruzioni:  il 15 %  attende di superare le difficoltà entro ottobre  sebbene la quota di quelli che non hanno subito perdite nel periodo di sospensione obbligata è piuttosto contenuta (intorno al 7%).

Situazione più critica invece per le imprese del settore turistico con il 63,1% di queste imprese ritiene di poter tornare a livelli di attività adeguati solo in tempi lunghi – non prima del primo semestre del 2021. E soltanto il 6,2% (la quota più contenuta tra tutti i macro-settori) degli operatori del comparto prevede il ritorno a condizioni accettabili entro il mese di ottobre.

Male anche per il  commercio con un’azienda su due teme  che teme i che gli effetti dell’emergenza Covid-19 possano durare per oltre un anno.  Nel manifatturiero la meccanica,  i settori elettrico ed elettronico e della chimica-farmaceutica sono quelli che contano su un contenimento degli effetti negativi entro la fine dell’anno.

“Privilegiate” nella capacità di reazione le imprese che operano nei settori della sanità e dei servizi assistenziali privati (con il 63,5% degli operatori che già nel 2020 conta di raggiungere un pieno recupero) e dell’istruzione e dei servizi formativi privati (con il 17,4% delle strutture che traguarda alla fine di ottobre i tempi del recupero).

A livello territoriale infine sono le imprese del Centro Italia quelle più pessimiste sui tempi di recupero con 130 mila aziende che potrebbero arrivare al 2021 con ancora difficoltà nei fatturati

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