Scontro Enit e operatori sul turismo. Bocca: “Crisi nera”

Turismo: in una spiaggia dell'Emilia-Romagna ombrelloni a distanza di sicurezza
Turismo: in una spiaggia dell'Emilia-Romagna ombrelloni a distanza di sicurezza. ANSA/ EMANUELE VALERI

ROMA. – Un agosto davvero caldo per il turismo che vale il 13% del pil italiano e combatte quest’anno una delle crisi peggiori di sempre. Alla vigilia del varo di un decreto decisivo per gli aiuti al settore scoppia una feroce polemica tra l’Enit e le associazioni. Se l’Agenzia Nazionale per il turismo pochi giorni fa segnalava dati più confortanti e parlava di un “quasi sold out” a Ferragosto, gli operatori non ci stanno e vanno all’attacco frontale parlando di “dati da film” e “narrazioni fasulle”.

E a sua volta l’Enit replica parlando di “Incomprensibili polemiche. “Siamo molto contenti per i colleghi di Cavallino Treporti e per quelli di Ravello, che a quanto pare registrano il sold out, ma i dati dell’Enit dell’altro giorno – si sfoga con l’ANSA il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – sono un film… Va bene dare segnali di ottimismo ma fino a un certo punto.

Gli operatori del resto d’Italia stanno vedendo un film molto diverso perché sono in ginocchio, non bisogna travisare la realtà, non fa bene al settore. L’anno è finito, è perso. Bisogna mettere una croce sul 2020 e cercare di fare provvedimenti che permettano alle imprese di sopravvivere e sperare di lavorare bene nel 2021”.

Gli fa eco Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria: “La situazione reale è ben diversa e i dati parlano chiaro, perdite per più di 50 miliardi di euro, occupazione dimezzata, incassi falcidiati dalle spese enormi sostenute per sanificazione e pulizie straordinarie, perdita totale del turismo straniero, scarsa propensione alla programmazione del turista italiano che prenota soprattutto sotto data, interi settori fermi da mesi e non ancora ripartiti (tour operator, agenzie di viaggio, eventi, congressi, fiere, intrattenimento, etc) e stagione limitata alle settimane centrali di agosto”.

“I dati di Enit di qualche giorno fa fotografano solo Ferragosto e solo alcune località italiane e non rappresentano la realtà di un’estate fatta di 120 giorni nella maggior parte dei quali si può parlare di ‘sold out’ solo nei weekend e non certo nelle città d’arte” conferma Luca Patanè, presidente di Confturismo Confcommercio che invita a prendere provvedimenti velocemente prima che “anche la prossima stagione diventi un altro fallimento annunciato”.

“Ma quale sold out, ci sono oltre 23 mila imprese ricettive che quest’estate non hanno proprio aperto” spiega Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti che ribadisce come il settore si trovi ad attraversare “la peggiore crisi degli ultimi 20 anni, la peggiore di sempre probabilmente”.

“Il 15 agosto, quest’anno, – evidenzia – sarà lontanissimo dai picchi raggiunti nel 2018 e nel 2017, e certamente non basterà a rimediare la perdita prevista per il 2020 di 56 milioni di pernottamenti”. “La situazione in cui versa il nostro settore è drammatica. Ancora oggi più del 50% delle strutture è chiusa e quelle aperte resistono con difficoltà con un tasso di occupazione delle camere che difficilmente raggiunge il 20%” sottolinea Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Confindustria Alberghi.

Da parte sua l’Enit, che con un bollettino di monitoraggio da 17 settimane fotografa il mercato, respinge le critiche al mittente e spiega: “Non comprendiamo la polemica e le reazioni innescate da alcune associazioni di categoria. In effetti i dati forniti una settimana fa da Federalberghi (46% di italiani in vacanza nell’estate 2020) coincidono quasi perfettamente con quelli dell’Ufficio Studi di Enit (47,5% di italiani)”.

E sulla settimana di Ferragosto precisa: “Il dato sulle prenotazioni online (dove è citata la fonte Booking.com) si inserisce in un contesto fortemente influenzato dalle compensazioni delle partenze da parte degli italiani per le tradizionali vacanze estive ed è comunque un segnale positivo da evidenziare e che continueremo a monitorare. Ciò nonostante, come ampiamente indicato anche nell’ultimo bollettino, le imprese in attività non raggiungono la completa occupazione delle camere come negli anni passati nemmeno nelle settimane di altissima stagione”.

(di Cinzia Conti/ANSA)

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