Grande Guerra: Friuli Venezia Giulia e Carinzia, accordo sui terreni di confine

Itinerari della Grande Guerra: la batteria del Monte Pocivalo (Fvg).
Itinerari della Grande Guerra: la batteria del Monte Pocivalo (Fvg).

TRIESTE. – A più di 100 anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale c’è chi ancora “sconfina” dall’Austria in Italia, ma pacificamente e per coltivare alcuni terreni di alta montagna. Succede nelle “vicinie agrarie” situate nel Tarvisiano, estremo lembo del Friuli Venezia Giulia a contatto con il Land austriaco della Carinzia. Nessuna rivendicazione territoriale, ma usanza che però adesso necessita di una regolazione.

Così la Regione Fvg ha predisposto un Protocollo d’intesa con la Carinzia questi terreni, che si trovano nei Comuni di Tarvisio, Pontebba e Malborghetto-Valbruna, in provincia di Udine. Il documento è stato esaminato oggi, senza rilievi, dalle commissioni seconda e quinta del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, riunitesi insieme, e illustrato dall’assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari, che lo ha definito un “passo importante per i rapporti europei e di grande valenza sociale”.

Alla fine del primo conflitto, si ridisegnarono i confini del dissolto Impero Austroungarico e anche quelli della regione. Nei territori dei tre Comuni esistono, a ridosso del confine austriaco, dei terreni adibiti a pascolo (circa 157 ettari) che sono di proprietà del Fvg e sono stati acquisiti al territorio nazionale in forza del Trattato di Pace di Saint-Germain-en-Laye del 10 settembre 1919. Queste aree di alta montagna si chiamano “Goriane”, “Acomizza-Malga Cavalli”, “Osternig-Bistrizza-Pleccia”, “Poludnig” e “Chersnizze-Plagna-Egger alm”, e sono state da sempre gestite da cittadini austriaci.

Dall’altra parte del confine vi sono altre vicinie agrarie austriache nei Comuni di Hohenthurn, Feistriz an der Gail e Hermagor-Pressegger See. La Regione Fvg vuole proporre un Protocollo di intesa al Land carinziano, che sia finalizzato alla salvaguardia delle tradizioni e delle culture montane di queste aree a ridosso del confine.

Il documento prevede l’avvio di rapporti tra le due realtà per promuovere la diffusione e l’approfondimento delle vicende del Primo conflitto mondiale, che hanno visto come protagoniste le popolazioni locali, lo scambio di delegazioni commerciali e del mondo economico nei rispettivi territori, e la partecipazione comune a fiere e manifestazioni, anche per portare a conoscenza e consolidare la modalità di gestione silvo-pastorale di quelle aree, conservatesi dopo la conclusione della Grande Guerra.

Una volta approvato dal Consiglio del Fvg, il Protocollo sarà sottoposto a vaglio da parte del Dipartimento Affari esteri della presidenza del Consiglio dei ministri.

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