Retromarcia Trump, addio alla convention per il virus

Una recente foto del Presidente Donald J. Trump indossando la mascherina
Una recente foto del Presidente Donald J. Trump indossando la mascherina. ANSA/CHRIS KLEPONIS / POOL

WASHINGTON. – “It’s not the right time”, non é il momento giusto. Alla fine Donald Trump cede e annuncia una nuova retromarcia: niente convention repubblicana in grande stile, no al bagno di folla di fine agosto per accettare la nomination presidenziale.

La kermesse fortemente voluta dal tycoon drasticamente ridimensionata, se non cancellata. Del resto il luogo scelto, Jacksonville, si trova in quella Florida nuovo drammatico epicentro della pandemia negli Stati Uniti.

Impossibile (alla fine anche Trump si é dovuto arrendere) ipotizzare fra poche settimane l’arrivo di migliaia di persone tra delegati, sostenitori, giornalisti e quant’altro. E la forzatura del comizio flop di Tulsa di qualche settimana fa ancora brucia.

Oramai appare chiaro come, di fronte al  boom di contagi Usa arrivati a oltre 4 milioni, il presidente americano sul fronte coronavirus sia in ritirata su quasi su tutta la linea. “Usate le mascherine”, insiste ora il tycoon, “rispettate il distanziamento sociale”.

E poi pochi giorni fa c’era gia’ stato l’annuncio di porre fine agli amati maxicomizi elettorali, per sperimentare nuove strade come i “telerally”, i comizi per telefono. “Terrò ancora un discorso per accettare la nomination, ma in una forma diversa”, ha spiegato quindi Trump parlando alla stampa.

La sua non é proprio una resa. Il presidente continua a insistere sulla riapertura delle scuole e dell’economia, nonostante l’opposizione di molti governatori e sindaci.  Ma, dati alla mano, oramai anche i sondaggi interni alla Casa Bianca appaiono impietosi, e vedono il tycoon quasi in caduta libera a circa 100 giorni dalle elezioni del 3 novembre.

Joe Biden, giorno dopo giorno, allunga. L’ultima rilevazione di Fox News, l’emittente piu’ vicina al tycoon, conferma come anche in stati chiave e in bilico come Pennsylvania, Michigan e Minnesota Trump arretra, anche dove nel 2016 aveva trionfato su Hillary Clinton.

Meglio allora cambiare strategia, anche a costo di dare l’impressione di compiere delle vere e proprie inversioni a U e di arrivare tardi sui democratici che giá da tempo hanno deciso di optare per una convention virtuale.

E la nuova strategia del tycoon, messa a punto dal nuovo manager della campagna elettorale, é quella di puntare su obiettivi in grado di recuperare consensi, come la linea dura sul fronte dell’ordine pubblico e lo scontro diretto con la Cina.

Intanto il virologo Anthony Fauci, per ora fatto fuori dai briefing della Casa Bianca sul coronavirus, continua a parlare attraverso le interviste.

Nell’ultima spiega che non é necessario chiudere il Paese, ma fare dei passi indietro li’ dove si registra l’impennata dei casi di contagio, dalla Florida alla California, al Texas e in gran parte degli stati del sud.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)

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