Patriarca di Costantinopoli: “Mossa su Santa Sofia alimenta divisioni’

il presidente turco Recep Tayyip Erdogan visita Santa Sofia.
il presidente turco Recep Tayyip Erdogan visita Santa Sofia. (EPA/Ufficio Stampa Presidenza Turchia)

ISTANBUL. – “Sua Santità Bartolomeo”, patriarca ecumenico di Costantinopoli, “deplora l’inasprimento delle divisioni nel mondo tra le religioni, che la decisione su Santa Sofia sembra inevitabilmente e sfortunatamente provocare”.

Alla vigilia della prima preghiera dopo la riconversione da museo in moschea del monumento simbolo di Istanbul, l’arcivescovo Elpidophoros d’America, massima autorità della chiesa greco-ortodossa nel continente, riflette sulla portata della svolta voluta dalla Turchia di Recep Tayyip Erdogan.

“I giorni della conquista e del dominio di un gruppo su un altro dovrebbero finire, perché questo pensiero limitato non fa bene a nessuno. La pandemia, ci ha dimostrato nel modo più terribile quanto siamo davvero interconnessi e interdipendenti”, dice in un’intervista all’ANSA l’arcivescovo, che è anche cittadino turco e per 8 anni è stato abate del monastero ortodosso della Santa Trinità sull’isola di Heybeliada, al largo di Istanbul, dove un’importante scuola teologica resta chiusa da quasi cinquant’anni dalle autorità turche.

“Questo passo è stato preparato da un po’ di tempo, soprattutto dopo la riconversione in moschea negli ultimi anni di tre famose chiese cristiane: la cattedrale di Santa Sofia a Nicea nel 2012, la chiesa di Santa Sofia a Trebisonda nel 2013 e la decisione dello scorso anno sulla chiesa di Chora” a Istanbul.

“Ma questa appropriazione culturale – o meglio, indebita appropriazione – non è utile all’eredità della Turchia”, sostiene l’alto prelato, secondo cui si tratta di una mossa “non in linea né con il paradigma di diversità dell’impero ottomano, né con la visione laica di Ataturk, perché determina esclusione e non inclusione, e crea un precedente pericoloso per il futuro”, intervenendo su “un dono che appartiene al mondo intero”.

Negli Stati Uniti dallo scorso anno, l’arcivescovo ha ricevuto una telefonata di solidarietà dall’ex vicepresidente e prossimo candidato democratico alla presidenza Joe Biden e ha “apprezzato” anche le parole del segretario di Stato Mike Pompeo, che aveva chiesto ad Ankara di evitare lo strappo.

“Per gli ortodossi, la questione di Santa Sofia è molto più grande di come possa vederla un semplice osservatore. Per noi – spiega – gli interessi di questo mondo impallidiscono di fronte alla questione più profonda dell’identità e del simbolo. Santa Sofia è l’icona dell’Ortodossia nel mondo”.

Nei giorni scorsi è giunto anche l’intervento di Papa Francesco, che si è detto “molto addolorato” per la decisione turca. “Non vogliamo diventare conflittuali, non è nell’interesse di nessuno. Facciamo appello alla ragione, al dialogo e ai veri principi dell’islam, che non ammettono una tale appropriazione. A questo riguardo – dice l’arcivescovo Elpidophoros – le Chiese Ortodossa e Cattolica sono allineate e continueranno a cooperare. Speravamo tutti in un esito diverso, e continueremo a sperare che la ragione, il rispetto e la riconciliazione finiscano per prevalere”.

(di Cristoforo Spinella/ANSA)

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