MADRID – Referendum Costituzionale, si voterà il 20 e 21 settembre. L’appuntamento alle urne era stato fissato per il 29 marzo 2020. Gli italiani, in quella data, avrebbero dovuto esprimersi sulla riduzione del numero dei parlamentari. Il testo di legge, approvato in via definitiva dalla Camera nel 2019 prevede un taglio di circa il 36,5% di deputati e senatori. Ad essere precisi, qualora il Referendum fosse approvato, i seggi alla Camera passerebbero da 630 a 400 e quelli elettivi al Senato da 315 a 200. A seguito della pandemia, il referendum fu rinviato. Ed è quindi slittato al 20 e 21 settembre.
Al Referendum Costituzionale potranno partecipare anche i residenti all’estero, attraverso il voto per corrispondenza. Comunque, gli iscritti all’Aire che vorranno votare in Italia, potranno farlo segnalando la decisione al proprio Ufficio Consolare entro e non oltre il 28 luglio.
Meno eletti ell’estero
Quello di settembre sarà il quarto referendum confermativo nella storia della Repubblica. E castiga, in maniera smisurata, la rappresentatività degli italiani all’estero. In effetti, anche questa, con l’approvazione del referendum, subirà una diminuzione. Passerà da 12 a 8 deputati e da 6 a 4 senatori. Con l’approvazione del Referendum, quindi, un deputato eletto in Italia rappresenterebbe 150mila abitanti, un eletto all’estero 700mila. L’equazione è ancor più drammatica nel caso dei senatori. Infatti, quello eletto in Italia rappresenterebbe poco più di 300mila abitanti mentre quello eletto all’estero un milione 400mila. Uno squilibrio notevole sotto ogni punto di vista.
I connazionali residenti all’estero, in base alla legge del 2001, potranno votare per posta se iscritti nelle liste elettorali. È bene, quindi, controllare e nel caso fosse necessario regolarizzare, la propria situazione anagrafica presso il proprio Consolato di riferimento.
Solo gli elettori residenti in quei paesi ove non vi sono le condizioni per votare per corrispondenza hanno diritto al rimborso del 75 per cento del costo del biglietto di viaggio, in classe economica. Per il resto degli elettori, la legge non prevede alcun tipo di rimborso per le spese di viaggio.
Referendum in Spagna
L’Ambasciata d’Italia a Madrid sottolinea che, qualora l’elettore volesse esprimere il proprio voto in Italia, l’opzione dovrà “pervenire all’Ufficio consolare non oltre i dieci giorni successivi a quello dell’indizione delle votazioni, ovvero entro il giorno 28 luglio 2020”. Inoltre precisa che “tale comunicazione, per i residenti Aire nella circoscrizione consolare dell’Ambasciata italiana a Madrid, può essere redatta utilizzando l’apposito formulario (link) ed inviata, assieme ad una copia del documento di identità, all’indirizzo e-mail: [email protected]. “
Per i residenti Aire in Catalogna, Baleari, Valencia, Aragona e Murcia, poi, l’Ambasciata d’Italia a Madrid consiglia “ di fare riferimento alle indicazioni pubblicate sul sito internet del Consolato Generale d’Italia a Barcellona”.
Quindi precisa che, “come prescritto dalla normativa vigente, sarà cura degli elettori verificare che la comunicazione di opzione spedita per posta sia stata ricevuta in tempo utile dal proprio Ufficio consolare”.
E prosegue:
“La scelta di votare in Italia può essere successivamente revocata con una comunicazione scritta da inviare o consegnare all’Ufficio consolare con le stesse modalità ed entro gli stessi termini previsti per l’esercizio dell’opzione”.
Redazione Madrid