Ai piedi di re Zidane, con lui la vittoria è Real

Il Real conquista la Liga campione per la 34/a volta
Il Real conquista la Liga campione per la 34/a volta. EPA/Rodrigo Jimenez

ROMA. – Tutta la Spagna, e non solo, è ai piedi di Re Zizou. Il 31 maggio 2018, dopo avere vinto la terza Champions League consecutiva, Zidane aveva lasciato la panchina del Real Madrid, che ha ritrovato l’11 marzo dell’anno scorso. Era andato via da vincente, è tornato per vincere e, com’era prevedibile, ha vinto ancora, laureandosi con un turno d’anticipo campione della Liga.

“Questo titolo è merito suo”, l’investitura del leader in campo, Sergio Ramos. Il 34/o titolo della ‘Casa Blanca’ è un ‘cadeau’ che Re Zizou ha confezionato per il presidente Florentino Perez e per i tifosi che, da un paio d’anni masticavano amaro: i rivali storici del Barcellona, infatti, si erano presi la Liga sia nel 2018 sia nel 2019, lasciando le ‘merengue’ a bocca asciutta. Anche se, comunque, il Real si era ‘consolato’ con gli interessi, vincendo in Europa.

La Spagna, però, non era più il suo territorio di conquista. Serviva uno come Zidane, per riportare il titolo nella capitale, e il francese non ha fallito: gli sono bastati pochi mesi per ricompattare una squadra sfilacciata, sospesa fra le novità del vivaio, qualche acquisto rischioso e lo zoccolo duro della vecchia guardia (Marcelo, Ramos, Kroos, Casemiro, Benzema).

“E’ stato Florentino Perez a portarmi da calciatore nel Real Madrid, pagando tantissimo il mio cartellino, che apparteneva alla Juventus – le parole del francese -: gli sarò sempre grato, perché poi qui sono diventato allenatore e ho vinto tutto. Alleno da soli quattro anni e non posso dire se sia meglio giocare o guidare la squadra dalla panchina. Questo discorso lo rifaremo”.

Secondo Zidane, il momento più difficile della stagione è stato a fine febbraio, quando i ‘blancos’ sono stati sconfitti in Andalusia dal Betis Siviglia, che ha ribaltato il gol di Benzema su rigore, imponendosi per 2-1. “E’ stata una delusione enorme, anche perché eravamo reduci da un altro ko in Champions – ha raccontato Zidane, in conferenza stampa -.

Però, alla ripresa, abbiamo vinto 10 partite su 10, abbiamo fatto il massimo. Fra le cose che ho vinto, questo titolo ha un sapore particolare. E’ stata una stagione complicata, ci siamo allenati in modo completamente diverso, ma siamo stati capaci di vincere ugualmente il campionato. Credo che, alla base di questa vittoria, ci siano i sacrifici”.

Il Real ride, il Barça affonda, leccandosi le ferite. La sfida fra le due grandi di Spagna si rinnoverà in Champions, dove il futuro dei ‘blancos’ è appeso a un filo, dal momento che, il 26 febbraio scorso, nell’andata degli ottavi, vennero sconfitti in casa 2-1 dal Manchester City.

Nel ritorno del 7 agosto, all’Etihad Stadium, Sergio Ramos e compagni dovranno ribaltare il punteggio dell’andata contro un altro rivale di sempre, Pep Guardiola, barcelonista doc. Una vecchia rivalità che si rinnova e che in futuro potrebbe tornare a infiammare il calcio spagnolo. Intanto, Re Zizou si tiene ben stretto lo scettro e se la ride.

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