Fondi Lega: un fermo sul caso Lombardia Film Commission

Un fermo immagine tratto da un video della guardia di finanza mostra l'operazione a Milano, 14 luglio 2020.
Un fermo immagine tratto da un video della guardia di finanza mostra l'operazione a Milano, 14 luglio 2020. ANSA/ GUARDIA DI FINANZA

MILANO. – Accelera l’inchiesta della Procura di Milano sul caso della compravendita, ritenuta ‘gonfiata’, di un un capannone industriale nell’hinterland milanese venduto alla fondazione Lombardia Film Commission. Inchiesta finora condotta sottotraccia dal pm Stefano Civardi e dal Procuratore aggiunto Eugenio Fusco e venuta oggi a galla con il fermo di uno dei protagonisti della vicenda.

Stava fuggendo in Brasile ed è stato bloccato dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza, Luca Sostegni, 62 anni, con un ruolo di liquidatore e prestanome, in un’operazione che, secondo l’ipotesi accusatoria, alla fine avrebbe drenato fondi pubblici per circa 800 mila euro dispersi poi in vari rivoli e per la quale tra gli indagati figurano anche i tre commercialisti vicini alla Lega Nord di Matteo Salvini considerati gli ideatori dell’operazione.

Si tratta di Michele Scillieri, nel cui studio milanese a fine 2107 è stato registrato e domiciliato il movimento “Lega per Salvini premier”, Alberto Di Rubba, ex presidente della Fondazione ed ex revisore dei conti del gruppo alla Camera, e Andrea Manzoni, altro professionista di fiducia.

I principali indagati, tramite alcune società di cui risultavano o intestatari o liquidatori o prestanome e tra di loro di loro collegate e hanno partecipato all’operazione immobiliare che si snoda dal 2016 al 2018 e che vede Fondazione Lombardia Film Commission, sotto la presidenza di Di Rubba, usare 800 mila euro del milione di contributi ricevuti dalla Regione per acquistare dall’immobiliare Andromeda l’immobile a Cormano (Milano) che la stessa immobiliare aveva comprato a meta’ prezzo da Paloschi srl, di cui Sostegni, era liquidatore.

Parte del ricavato, 260 mila euro, sarebbe finito su un conto intestato al Fidirev, fiduciaria che controllava “Futuro partecipazioni”, altra società amministrata da Scillieri, e proprietaria della stessa Andromeda.

Le Fiamme Gialle stanno cercando di ricostruire i flussi finanziari legati alla compravendita per capire chi siano i reali beneficiari degli 800 mila euro, di cui in gran parte si sono perse le tracce, posto che le persone che compaiono nell’inchiesta milanese sarebbero le stesse che avrebbero gestito la cosiddetta “cassa esterna” della Lega su cui sta indagando la Procura di Genova.

Procura che sta cercando di capire dove siano finiti gli oramai 49 milioni di euro spariti e che è in stretto contatto con quella di Milano. Quest’ultima ha avviato una rogatoria in Svizzera per individuare la rete di società riferibile ai commercialisti. Oggi inoltre sul caso è stata sentita una persona al quarto piano del palazzo di Giustizia.

Tra i reati contestati a vario titolo, oltre al peculato e all’estorsione – Sostegni avrebbe chiesto a Di Rubba, Scillieri e Manzoni 50 mila euro, ricevendone solo 20 mila, in cambio del suo silenzio – c’è anche l’ipotesi “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. E’ stato fatto in modo che Lombardia Film Commission pubblicasse un “avviso di ricerca immobiliare” costruito “ad hoc” sulle “caratteristiche” del capannone poi scelto come futura sede della fondazione.

(di Francesca Brunati e Igor Greganti/ANSA)

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