Il governo rilancia il ‘Rinascimento’ delle donne

Donne lavorando di fronte a un computer. Occupazione
Donne lavorando di fronte a un computer. (Photo by Oli Scarff/Getty Images)

ROMA. – “Ben venga la leadership femminile, gli uomini non hanno dimostrato di portare il mondo verso la salvazione. Con le donne avremo più garanzie di poterlo salvare”. E’ affidata al premier Giuseppe Conte, con parole che non lasciano spazio a dubbi sulla necessità di una svolta al femminile, l’apertura dei lavori di ‘Rinascimento dalle donne, per tutti’, durante il quale è stato presentato il documento di analisi e proposte elaborato dalla task force voluta dalla ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, padrona di casa.

Un evento che ha visto la partecipazione ‘sinergica’ dei ministri Lucia Azzolina, Nunzia Catalfo, Paola Pisano e Alfonso Bonafede. Tutto questo nella giornata in cui tre donne, per la prima volta in 65 anni della Corte costituzionale, firmano una sentenza che boccia per incostituzionalità la legge sul Jobs Act nella parte in cui àncora in via esclusiva alla mera anzianità di servizio l’indennità da corrispondere in caso di licenziamento illegittimo per vizi formali o procedurali.

Solo ieri un’altra nomina storica, quella della vicepresidente della Cassazione Margherita Cassano, che il Guardasigilli Bonafede saluta oggi così: “È sicuramente un passo avanti importante. La parità di genere, la valorizzazione delle qualità delle singole persone in una condizione in cui è garantito a tutti l’accesso vero a ruoli importanti è davvero un passo avanti per tutta la società civile”.

I temi che vengono toccati nel corso dell’evento sono anche quelli per il coinvolgimento delle donne nelle materie scientifiche: “Il ministro Bonetti lavora per valorizzare le materie Stem in chiave femminile ed è questo che si deve fare da quando le bambine sono piccole e da quando frequentano la scuola primaria perché questo significa permettere loro di avere un futuro più ampio”, spiega la ministra Azzolina.

Le fa eco la collega all’Innovazione tecnologica Pisano: “Non si può chiedere alle donne di avvicinarsi alle materie Stem o in generale di approcciare determinate posizioni se non si creano posti di lavoro adeguati alla innovazione e digitalizzazione. Se ci sono qui aziende forti che fanno sviluppo tecnologico allora anche il mercato si muoverà in questo senso”.

Ma se la task force al femminile, che ha lavorato durante l’emergenza covid, saluta lo smart working come una modalità “da incentivare”, la titolare del dicastero del Lavoro Catalfo frena: “Lo smart working può essere di aiuto per conciliare la vita lavorativa della donna con quella familiare ma non deve essere un modo per relegare la donna nella cura della casa, della famiglia e anche del lavoro, in contemporanea. Lo smart working è sì importante, come dice Bonetti, ma é importante non riportare indietro la donna di anni”.

(di Simona Tagliaventi/ANSA)

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