Berlusconi e Salvini, alta tensione su Mes e alleanze

Matteo Salvini e Silvio Berlusconi in una foto d'archivio.
Matteo Salvini e Silvio Berlusconi in una foto d'archivio. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – Scintille tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini sul Mes e, soprattutto, sul dopo-Conte a meno di 48 ore dalla manifestazione nazionale del centrodestra, in programma sabato a Piazza del Popolo, contro le politiche di rilancio proposte del governo. Ad accendere le polveri un’intervista del Cavaliere a Repubblica intitolata: “La crisi è grave. Pronti a entrare al governo con una nuova maggioranza”.

In realtà, l’ex premier ribadisce passaggi già noti, tuttavia sembra calcare leggermente la mano sulla disponibilità di Forza Italia a essere protagonista di una nuova fase politica. E’ vero che nel testo, Berlusconi sottolinea che un’ipotesi di questo tipo “andrebbe verificata, naturalmente prima di tutto” con gli alleati di centrodestra”.

Tuttavia, la Lega sente puzza di bruciato e fa trapelare tutta la sua irritazione: “La via maestra – reagiscono fonti leghiste – sono le elezioni. Mandare a casa un governo che blocca tutto è vitale per il futuro dell’Italia”. Quindi va giù pesantissima contro la disponibilità di Forza Italia ad approvare il Mes: “la posizione di Fi è contro l’interesse nazionale italiano”.

Frase che non va giù all’azzurro Andrea Cangini: “Una cosa è dire che abbiamo visioni diverse, cosa ben diversa è accusare un partito alleato di pregiudicare “l’interesse nazionale”. Salvini smentisca”. Favorevole al ritorno alle urne anche Giorgia Meloni, che però sceglie toni più concilianti: “A mio giudizio – osserva la leader di FdI – il titolo è un tantino forzato. Berlusconi non dice sono pronto ad altra maggioranza, ma dice che ‘se ci sono le condizioni per una coalizione coesa che affronti le cose che servono, allora ne parlerò con gli alleati’.

Berlusconi intende ciò che dice da inizio legislatura: una maggioranza di centrodestra con qualcuno di buona volontà. Raccontata così è un’altra cosa. La sfumatura di Fdi è diversa. Io non sono ottimista che in questa legislatura ci sia una maggioranza coesa in grado di fare cose utili”.

Ma il duello tra Forza Italia e Lega non scema. “Invitiamo le “fonti della Lega” – è la controreplica del partito azzurro – a leggere il testo delle interviste senza fermarsi ai titoli. Se l’avessero fatto, avrebbero scoperto che il presidente Berlusconi non si è mai detto a favore di un governo di unità nazionale, ma, al contrario, ritiene che ‘non esistono le condizioni’ e che qualunque decisione andrebbe comunque ‘verificata con gli alleati'”.

Più tardi, lo stesso Salvini, sotterra l’ascia di guerra: “Se non esistono le condizioni di un inciucio allora siamo d’accordo con Forza Italia: l’unica via sono le elezioni” Incidente chiuso? Gli chiedono: “Per noi non s’e’ mai aperto. Occupiamoci della vita reale, non dei comunicati stampa”, conclude l’ex ministro. Anche l’azzurra Mariastella Gelmini getta acqua sul fuoco: “Forza Italia è all’opposizione e ci resterà. Il governo di unità nazionale è una fake news”.

Polemiche a parte, manca ancora una data e un orario all’invito del premier alle opposizioni per riannodare il dialogo sulla Fase 3. Difficilmente questa riunione si terrà nei prossimi giorni, prima della prova di forza di sabato. Detto questo, Fratelli d’Italia osserva che il confronto avrà un senso solo se il governo presenterà alle opposizioni documenti dettagliati.

“Sinora – lamenta Giorgia Meloni – abbiamo ricevuto una tavola sinottica con titoli tipo ‘5G'”. Di contro il premier loda Silvio Berlusconi: “Non offre un mescolamento dei ruoli, ma Forza Italia si sta distinguendo ultimamente per un atteggiamento più costruttivo. Rimane un’opposizione che vuole dialogare veramente ed effettivamente col governo e lo abbiamo visto anche in alcuni passaggi parlamentari”.

(di Marcello Campo/ANSA)

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