Crollo nei sondaggi, il 4 luglio più nero di Trump

Il presidente degli Stati Uniti mostra un gesto di rabbia.
Il presidente degli Stati Uniti in un gesto di rabbia. (ANSA/EPA)

WASHINGTON.  – Donald Trump continua a crollare a picco nei sondaggi allarmando persino la tv conservatrice Fox e il partito repubblicano, che ora teme di perdere non solo la Casa Bianca ma anche il Senato.

L’ultimo sondaggio di Politico dice che la sua popolarità è scesa al 39% dal 41% di inizio giugno, col 59% degli intervistati che boccia l’operato del presidente, soprattutto per la gestione del coronavirus, ritenuta una prioritá dal 63% del campione contro il 29% che indica l’economia.

Anche l’ottimismo si sta squagliando: solo il 25% degli elettori é convinto che il Paese sia nella giusta direzione mentre per il 75% e’ “molto seriamente” fuori binario: il divario é il piú largo da quando il tycoon si e’ insediato.

Joe Biden intanto consolida il suo vantaggio a doppia cifra: secondo l’ultima rilevazione di Usa Today, il candidato dem alla Casa Bianca guida con 12 punti di distacco (53% a 41%).

A peggiorare il quadro é il fatto che l’ex vice di Obama é saldamente in testa anche in Stati in bilico cruciali, come Pennsylvania, Wisconsin, Michigan e Ohio, o che fino a ieri sembravano dalla sua parte, come Florida, Arizona, le due Caroline, mentre in una roccaforte repubblicana come il Texas é testa a testa.

La Casa Bianca sdrammatizza, Trump li considera sondaggi fake news, ma tra dirigenti e strateghi repubblicani cresce il timore di una sconfitta a valanga se nei prossimi quattro mesi il tycoon non correggerá il tiro e non presenterá un nuovo programma per il secondo mandato.

Ad affossare Trump é una pandemia fuori controllo, con un nuovo record nazionale di 48 mila casi in un giorno, nuovi picchi in vari Stati come California, Texas, Florida, Arizona e lo smacco del bando Ue ai viaggiatori americani.

“State a casa, evitate gite, feste, assembramenti per i tradizionali fuochi d’artificio”, é l’appello lanciato dalle autoritá sanitarie Usa in vista dell’Independence Day del 4 agosto, che per Trump rischia di essere il piú nero della sua presidenza.

Anche i Sioux si sono messi contro di lui. Julian Bear Runner, presidente dell’Oglala Sioux tribal council, ha ammonito il tycoon a non visitare il 3 luglio, vigilia della festa, il monumento nazionale dei quattro ex presidenti scolpiti nel Monte Rushmore in South Dakota, percheéaumenterebbe il rischio coronavirus.

E violerebbe gli storici trattati tra il governo Usa e i nativi americani per governare le sacre Black Hills, accordi che richiedono il permesso preventivo dei sette governi tribali Sioux. Gruppi di “indiani” stanno giá rullando i tamburi di guerra per una clamorosa protesta.

Il presidente ha perso terreno anche per la gestione muscolare delle proteste contro l’ingiustizia razziale dopo la morte di George Floyd, concentrandosi piú sulla tutela delle statue sudiste e annunciando oggi il suo veto anche contro ogni cambio di nome alle basi intitolate a generali confederati.

Il tycoon annaspa pure nella imbarazzante gestione della “Russia Bounty story”, definendo una “bufala” le presunte ricompense russe ai talebani per uccidere soldati Usa in Afghanistan, mentre il suo segretario di stato Mike Pompeo continua a tenere aperte per Vladimir Putin le porte del prossimo G7 in Usa.

L’ultima mazzat aé’ arrivata dalla giudice distrettuale della capitale Timothy Kelly, da lui nominata: ha annullato la decisione del governo che vieta ai migranti centro-americani di chiedere asilo al confine col Messico se non l’hanno fatto prima in uno dei Paesi attraversati.

Secondo il giudice, Trump ha “promulgato illegittimamente” la norma senza dimostrare che era nell’interesse pubblico, per attuare di nascosto la modifica e bypassare l’ Administrative Procedure Act.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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