Pacchetto lavoro, “staffetta” e incentivi mirati

Operai al lavoro all'interno di uno stabilimento tessile del napoletano, in un'immagine d'archivio.
Operai al lavoro all'interno di uno stabilimento tessile del napoletano, in un'immagine d'archivio. (ANSA/ CIRO FUSCO)

ROMA. – É in arrivo un pacchetto di misure dedicate al lavoro. La ministra Nunzia Catalfo sta studiando un ventaglio di proposte per rilanciare l’occupazione.

Non solo cassa integrazione quindi, seppure il suo rifinanziamento viene considerato imprescindibile. E altrettanto necessaria per il Governo è una riforma a 360 gradi dello strumento.

Ecco allora che si punterebbe sulla staffetta generazionale, su incentivi alle assunzioni di giovani e donne con un passato da disoccupati o scoraggiati. E ancora, nel menù c’è la detassazione dei premi di produttività e un fondo strutturale per finanziare il trade-off tra la riduzione di orario e la formazione.

Un elenco di interventi che rispecchia la linea già emersa, con l’idea lanciata dal premier Giuseppe Conte di agevolare fiscalmente le aziende che evitano il ricorso alla cig.

L’obiettivo è sostenere il Paese in una fase di trasformazione. E infatti si punta sulle nuove generazioni, cercando di agevolare i loro ingressi nel mondo del lavoro accompagnando i più anziani verso l’uscita.

Oltre alla “staffetta” si pensa ad altre modalità che consentano, ad esempio, di coniugare contratti di solidarietà con aiuti per il ritiro dei lavoratori maturi. In tutto questo il ministero dà per ovvio il rinnovo della Cig. L’intento è quello di attingere anche ai fondi Ue del programma Sure.

Non finisce qui. Palazzo Chigi fa sapere che considera necessaria una vera riforma degli ammortizzatori sociali, per ridurre i tempi e direzionare i soldi il più velocemente possibile nelle tasche dei lavoratori. Che fosse il caso di rimettere le mani al sistema era una convinzione che la ministra Catalfo, aveva già maturato prima della pandemia.

E adesso il dossier è tra le priorità dell’esecutivo. Le criticità nell’erogazione della cassa in questi mesi, con le polemiche sui ritardi, non devono ripetersi, è il ragionamento.

“L’Inps e tutte le strutture dello Stato non hanno scusanti” per la ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova. Da palazzo Chigi però tengono a chiarire che c’è “piena fiducia” nei confronti del presidente dell’Istituto, Pasquale Tridico. Il problema per il Governo sta nel meccanismo “ereditato”: “troppo articolato e farraginoso”.

Ma in ballo non c’è solo un riordino. Il ministero mira a cambiare la natura dell’intervento, con lo scopo di renderlo, come già detto da Catalfo, “meno passivo”. Una linea che ben si sposa con il progetto di un bonus per le aziende che non mettono in cig, potendo contare appunto su sgravi generosi, che in qualche modo compensino il costo di mantenere l’occupazione attiva.

“Il Governo fa sua la nostra proposta”, accusa la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. E pure Forza Italia fa presente di aver presentato  un emendamento in questo senso, con un azzeramento dei contributi, al dl Rilancio. Il mondo imprenditoriale vuole vedere le carte prima di giudicare.”Il Governo più di una volta ha proposto soluzioni fantastiche e poi si sono rilevate inattuabili”, chiosa Federmeccanica.

Intanto è arrivato il via libera alla tranche di fondi per il pagamento della cassa integrazione agli artigiani, che avevano protestato per i tempi: “37 giorni per trasferire i soldi? Abbiamo un problema davvero grave di cattiva burocrazia”, ha lamentato Confartigianato.

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