Di Maio a Ankara: “In Libia una tregua sostenibile”

Il ministro degli esteri Luigi Di Maio
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.(ANSA/CLAUDIO PERI)

ISTANBUL.  – Una tregua “sostenibile e duratura” in Libia, che non sia solo un congelamento della situazione per far tacere le armi ma porti a una “soluzione politica”, che resta “l’unica possibile”.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio vola in Turchia per tentare di rilanciare il dialogo e l’embargo sulle armi in Libia, obiettivo primario dalla missione Ue Irini, che “non deve favorire nessuna delle parti”, ma “contribuire a fermare il conflitto”.

Per il titolare della Farnesina, è stato un faccia a faccia “molto produttivo” quello ad Ankara con il collega turco Mevlut Cavusoglu, che due giorni fa aveva rinviato l’incontro proprio per volare a Tripoli dal premier riconosciuto dall’Onu Fayez al-Sarraj.

Il capo della diplomazia di Erdogan ringrazia l’Italia per la sua posizione “equilibrata” nella crisi, al contrario di altri “Paesi europei che hanno sostenuto il golpista Haftar”, e promette di “lavorare” insieme “per una tregua duratura e un processo politico fruttuoso”, riconoscendo a Roma un “ruolo cruciale” sulla Libia.

“Nei prossimi giorni avrò interlocuzioni con le parti libiche. Deve esserci una soluzione riconosciuta dalle Nazioni Unite e dalla comunità internazionale”, ha sottolineato Di Maio.

Sul terreno, però, una frenata della controffensiva delle forze di Sarraj con la regia turca non sembra all’ordine del giorno. Tripoli ha ribadito che punta ad assicurarsi prima alcune conquiste militari strategiche – Sirte e la base aerea di al-Jufrah in testa – e l’uscita di scena del generale Khalifa Haftar, di cui il governo di Recep Tayyip Erdogan ha già individuato nel presidente dell’Assemblea di Tobruk, Aguila Saleh Issa, la possibile alternativa per future trattative.

Sarraj è tornato intanto a sollecitare il sostegno dell’Europa e dell’Onu “allo sforzo di unire i libici e di lavorare a una soluzione politica”, ribadendo però a sua volta che non intende fare concessioni ad Haftar. Per l’uomo forte della Cirenaica sono giornate decisive. La prossima settimana la situazione verrà discussa in un summit straordinario dei ministri degli Esteri della Lega Araba convocato su richiesta dell’Egitto, sostenitore di primo piano del generale.

Nell’incontro ad Ankara, Cavusoglu ha anche riconosciuto all’Italia il potenziale di facilitatore nel dialogo tra Turchia, Grecia e Cipro sulle risorse energetiche contese del Mediterraneo orientale, legate a doppio filo con l’espansionismo di Ankara in Libia dopo l’accordo con Tripoli sulla demarcazione dei confini marittimi, che per Atene e Nicosia viola la loro sovranità.

Al centro della seconda visita di Di Maio in Turchia in sei mesi non c’erano solo i dossier regionali, ma anche i rapporti bilaterali ed economici. “La Turchia è un importante partner commerciale per il nostro Paese, con un interscambio annuo di quasi 18 miliardi di euro”, ha ricordato il titolare della Farnesina, assicurando per i prossimi mesi l’impegno a rilanciare affari (nel segno del Made in Italy) e turismo dopo la frenata per l’emergenza sanitaria.

(di Cristoforo Spinella/ANSA)

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