Gattuso: “Umiltà e gestione, Lippi mio modello”

Gennaro Gattuso, con la maglietta del Napoli, durante la presentazione nella conferenza stampa come nuovo allenatore della squadra partenopea. (ANSA)

NAPOLI.  – Passata la fase dei festeggiamenti dopo la conquista della Coppa Italia, il Napoli riprende gli allenamenti nel Centro Tecnico di Castel Volturno dove comincia a preparare la gara di campionato a Verona, in programma martedì prossimo.

Il protagonista indiscusso del momento è Rino Gattuso, l’uomo che ha restituito forza e compattezza alla squadra e che l’ha fatta tornare ad essere competitiva nell’arco di pochi mesi, dopo il periodo nero, ad inizio stagione, culminato con l’esonero di Carlo Ancelotti.

L’allenatore è già molto concentrato sui nuovi obiettivi che assieme alla squadra si pone, ora che con la conquista della Coppa Italia la qualificazione ai gironi di Europa League è in un cassetto.

”La Coppa Italia – dice a Radio Kiss Kiss – è stata sofferta e meritata, ma adesso puntiamo a nuovi obiettivi. Credo sia stato un successo meritato. Io ho un difetto che mi è rimasto da quando ero calciatore: quando vincevo un trofeo, pensavo già a quello da conquistare successivamente. Per questo va benissimo essersi goduti questa bellissima vittoria in questi giorni, ma da ora già bisogna concentrarsi per il campionato, perché a Verona ci aspetta una gara difficile”.

“Adesso – aggiunge – dobbiamo essere pronti ad affrontare al meglio le prossime 12 sfide di campionato. Dobbiamo dimenticare ciò che è stato fatto e avere la mente libera per cercare di scalare posizioni in campionato. La nuova mission è provare ad arrivare al quarto posto? Non lo so, l’Atalanta ha anche una partita da recuperare, noi dobbiamo pensare a migliorare il nostro gioco”.

Dopo il trionfo all’Olimpico è stato molto evidenziato il suo rapporto speciale con i calciatori. ”Io – spiega Gattuso – sono amico dei miei calciatori ma in campo sono il loro peggior nemico. Quando finisce l’allenamento con loro posso fare qualsiasi cosa e loro lo sanno. Non porto rancore, sono fatto così, quando un giocatore sbaglia, il giorno dopo è un altro giorno, senza problemi. Mi ha molto colpito la loro richiesta di portarmi a casa mia la coppa appena conquistata”.

Durezza e chiarezza sono le parole chiave del successo del tecnico. ”Sulla semplicità – osserva – ho costruito la carriera da calciatore. Da allenatore ho girato, volevo imparare il mestiere, ho fatto scelte difficili. C’è sempre da imparare, è un lavoro in cui ci sono tante cose nuove ogni giorno, serve l’umiltà di stare lì a guardare quando si vede qualcosa di nuovo.  Che cosa ho di speciale? Sicuramente tante volte non ho peli sulla lingua, quello che penso dico, credo che piaccia alla gente la mia spontaneità’. Gioco solo su un tavolo pane al pane e vino al vino, anche se qualcuno ci può rimanere male”.

”In questo momento – aggiunge Gattuso – stiamo facendo bene ma la squadra deve ancora migliorare nel fare una pressione un po’ più alta sotto porta, palleggiare in un certo modo, l’obiettivo al momento è questo”.

Poi ad agosto tornerà la Champions… ”Quanto alla gara con il Barcellona – osserva il tecnico – da parte nostra c’è la consapevolezza di affrontare una squadra più forte di noi, ma dobbiamo arrivarci nel miglior modo possibile fisicamente e mentalmente. Andiamo a giocarcela, in vacanza speriamo di andare più tardi possibile”.

Nel momento della vittoria un pensiero riconoscente va ad un suo maestro, Marcello Lippi. ”Ci siamo sentiti – racconta – quando ero in difficoltà. É un punto di riferimento per come gestiva la squadra, le risorse umane. Mi avvicino molto a come ha gestito lui la nazionale, per me è veramente un punto di riferimento, nei momenti di difficoltà penso a come lui agiva e le decisioni che prendeva, sono contento delle sue parole, lo apprezzo tanto”.

Lascia un commento