La battaglia delle tratte, Alitalia contro gli scali

Un aereo Alitalia spicca il volo.
Un aereo Alitalia spicca il volo. (ANSA)

ROMA.  – Basta “asimmetrie competitive” con le low cost negli aeroporti italiani. Alitalia non ci sta più ad essere discriminata economicamente nelle trattative per poter operare dei voli in uno scalo.

Per questo l’ex compagnia di bandiera, che proprio in questi giorni attende l’arrivo del decreto per la newco pubblica (ritardato, secondo indiscrezioni, dallo stallo sulle nomine), si è rivolta agli organi di controllo per denunciare una situazione che rischia di pesare sulle casse dell’aviolinea proprio ora che si appresta a riavviare i voli sospesi nel periodo del lockdown.

L’occasione per sollevare il problema è data dalle parole del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, che si dice sorpreso per la decisione della compagnia di non riattivare i 4 voli giornalieri (che, puntualizza, “viaggiavano sempre pieni”) operati prima dell’emergenza Covid tra Trieste e Roma.

La precisazione che arriva dalla compagnia è in realtà la denuncia di una situazione che non riguarda solo il capoluogo giuliano. C’è un “atteggiamento imperante da parte della maggioranza degli aeroporti italiani” che vede Alitalia trattata con “discriminazione economica”, sottolinea la compagnia che ha trasmesso ai vertici degli organi di controllo (Ministero dello sviluppo economico e Comitato ti sorveglianza) le evidenze di questa situazione.

“L’efficientamento di Alitalia richiede anche di porre fine – chiede la compagnia – all’asimmetria competitiva esistente con le compagnie straniere che ricevono un servizio del tutto analogo”.

Le tariffe formulate dai gestori alle compagnie spesso sono uguali, ma le low cost ricevono degli incentivi che di fatto ne azzerano o quasi i costi. Nel caso specifico di Trieste,

Alitalia denuncia di aver ricevuto dal gestore aeroportuale di Ronchi dei Legionari una “quotazione tariffaria per il riavvio dei servizi aerei incomprensibilmente più elevata – e per un ordine di grandezza superiore ad oltre il +100% – delle condizioni offerte alla concorrenza straniera”.

Una situazione che rischia ora di avere un impatto sul ripristino in corso dei collegamenti aerei dopo la fase di lockdown, oltre che sulle nuove tratte nazionali che il commissario straordinario si è detto disponibile a negoziare con le società di gestione: il ripristino dei voli, infatti, evidenzia la compagnia, è condizionato, oltre che “dalla velocità di risalita della domanda impattata dalla pandemia Covid-19” proprio “dall’ottenimento dagli aeroporti di condizioni economiche per il riavvio dei voli in linea con quelle offerte alle altre compagnie aeree”.

E in questa “battaglia delle tratte” alza la voce anche la Sardegna, che si è rivolta all’Enac e all’Alitalia chiedendo un incremento della frequenza dei voli per favorire la competitività dell’isola.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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