Twitter censura Trump, paura per il comizio a Tulsa

Donald Trump. (ANSA/ EPA/MICHAEL REYNOLDS)

WASHINGTON. Censurato nuovamente da Twitter per un video manipolato poco dopo che Facebook per la prima volta ha rimosso uno spot della sua campagna elettorale perché conteneva simboli nazisti e di istigazione all’odio.

Donald Trump appare sempre più sotto assedio in una delle peggiori settimane del suo mandato: una nuova ondata di coronavirus, il doppio schiaffo della Corte suprema su gay e dreamer, il libro verità di John Bolton, il crollo nei sondaggi.

E domani il primo comizio ad alta tensione post pandemia a Tulsa, tra coprifuoco, minacce di pugno duro contro i contestatori e battaglie legali per il timore di un nuovo super focolaio di Covid nella città con più casi in Oklahoma.

L’ultima sberla è quella di Twitter, che ha etichettato come “manipulated media” un tweet in cui il tycoon ha postato una versione taroccata di un video della Cnn molto popolare sui social, virale fin dal 2019: quello di due bimbi, uno bianco e uno afroamericano, che si corrono incontro e alla fine si abbracciano in strada.

La versione pubblicata da Trump mostra solo il momento successivo, quando sembra che il primo insegua il secondo, sotto la scritta “bambino terrorizzato scappa da un bambino razzista”. Solo dopo fa vedere le immagini originali con l’abbraccio, ammonendo “Non è l’America il problema. Lo sono le

fake news”.

Un incidente imbarazzante dopo la gaffe con cui si era vantato di aver reso “molto famoso” il Juneteenth – la commemorazione annuale della fine della schiavitù in Usa – per aver fissato il comizio di Tulsa in coincidenza di questo anniversario, salvo poi rinviarlo per le critiche dei leader afroamericani.

Pur non essendo una festa federale, è stata celebrata oggi da migliaia di persone in 47 Stati su 50, con la bandiera del Juneteenth issata in molti municipi e una giornata libera pagata ai dipendenti da molte aziende, come Twitter, Nike e Uber.

Tutta l’attenzione di Trump ora è concentrata sul suo comizio in Oklahoma, che spera lo faccia decollare nuovamente nei sondaggi. L’arena del Bok Center può ospitare sino a 19 mila posti ma sono attese almeno 100 mila persone in città. “Grandi folle e code si stanno già formando a Tulsa. La mia campagna non è ancora cominciata. Comincia sabato sera in Oklahoma!”, ha twittato, dopo aver ammesso che una “piccola percentuale” di partecipanti potrebbe contagiarsi.

Ma la sua campagna farà firmare una liberatoria contro eventuali cause e si limiterà ad offrire mascherine, igienizzanti per le mani, controllo della temperatura e disinfezioni.

La Corte suprema statale dovrebbe decidere a breve sul ricorso presentato da associazioni e cittadini, dopo che un giudice aveva respinto la loro richiesta di vietare il rally per il timore che diventi una bomba infettiva.

Trump ha lanciato inoltre un avvertimento minaccioso, ammonendo che “qualunque dimostrante, anarchico, agitatore, saccheggiatore o farabutto stia andando in Oklahoma non sarà trattato come è stato a New York, Seattle o Minneapolis. Sarà una scena molto diversa!”.

Il sindaco repubblicano di Tulsa, George Theron Bynum, ha annunciato un coprifuoco notturno (22-6) sino a domani, dopo che la polizia lo ha informato sul previsto arrivo di “individui di gruppi organizzati già coinvolti in comportamenti violenti in altri Stati per causare disordini”.

L’ira di Trump si sfoga anche contro la “sua” Fox per un sondaggio dove appare in caduta libera, indietro di ben 12 punti su Joe Biden (50% a 38%), che secondo la Cnn potrebbe ottenere addirittura oltre 400 voti del collegio elettorale: sarebbe la vittoria più grande dai tempi di Bill Clinton nel ’96.

L’ex vice di Obama intanto sembra sempre più deciso a scegliere una vice afroamericana, come gli ha chiesto anche la senatrice Amy Klobuchar chiamandosi fuori dalla rosa. “Serve a guarire la nazione dalla ferita dell’iniquità razziale”, ha spiegato l’ex candidata presidenziale, che comunque sembrava già fuori gara per il suo passato da procuratrice del Minnesota clemente verso gli abusi della polizia sugli afroamericani.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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