Stretta finale Alitalia, pronte newco e vertici

Tre aerei di Alitalia fermi sulla pista.
Tre aerei di Alitalia fermi sulla pista. (ANSA)

ROMA.  – Stretta finale su Alitalia. Tra domani e venerdì è attesa la fumata bianca sulla newco e il nuovo management con cui l’ex compagnia di bandiera torna nuovamente pubblica dopo oltre 11 anni di gestione privata.

Dopo l’accelerata impressa martedì dal premier Giuseppe Conte, che dopo l’incontro nel pomeriggio con i ministri competenti ha visto le interlocuzioni proseguire a distanza per l’intera serata, tutto sembra pronto: la nuova società pubblica avrà una dotazione di 3 miliardi, una flotta di oltre 100 aerei e a guidarla dovrebbe essere l’attuale chief business officer della compagnia Fabio Lazzerini.

Per la costituzione della newco è in arrivo un decreto del Ministero dell’economia (di concerto con i Dicasteri dei Trasporti, dello Sviluppo economico e del Lavoro), previsto dal dl Rilancio, che dovrà definire l’oggetto sociale, il capitale sociale iniziale e ogni altro elemento necessario per la costituzione e il funzionamento della società.

La newco che, come ha assicurato Conte “non sarà un carrozzone di Stato”, arriva dopo oltre 3 anni di amministrazione straordinaria e riporta la compagnia sotto l’ala pubblica, da cui era uscita nel 2009 con l’arrivo dei Capitani coraggiosi e dalla quale dal 1974 ad oggi sono piovuti oltre 12 miliardi (compresi questi ultimi 3).

Sul nuovo management la quadra dovrebbe essere stata trovata, nonostante i rumors di divergenze politiche sul nome di Lazzerini. Il nuovo a.d. dovrebbe essere affiancato da un pool di manager, mentre per la poltrona di presidente resta in pole position l’ex a.d. di Enav Roberta Neri.

Non sarebbe stato invece ancora individuato, secondo quanto si apprende, l’advisor per il Piano industriale, per il quale si sarebbe fatta avanti la Oliver Wyman, di cui è partner in Italia l’ex a.d. di Meridiana Roberto Scaramella.

La newco integrerà alcuni asset di Air Italy, mentre non dovrebbe prevedere alcun settore lowcost. Resta il nodo degli esuberi. Il Governo intende tutelare al massimo i lavoratori: proprio la flotta di oltre 100 aerei (dagli attuali 113) dovrebbe consentire di salvaguardare almeno l’attuale organico del personale di volo; qualche rischio in più invece potrebbe esserci per il personale di terra.

Il focus della nuova compagnia, che avrà più di 100 aerei ma nella prima fase partirà con un numero ridotto in linea con un mercato fortemente colpito dall’emergenza sanitaria, sarà lo spostamento dal corto al lungo e medio raggio.

Lo ha ribadito la ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli incontrando in video conferenza i rappresentanti delle compagnie aeree low fares operanti in Italia, riunite nella nuova associazione Aicalf (Ryanair, Vueling, Volotea, Easyjet, Norwegian e Blueair), che hanno ribadito le loro preoccupazioni sul testo del dl Rilancio.

“La nuova compagnia pubblica giocherà in un campo internazionale, senza entrare in competizione con le low fares”, ha spiegato la ministra. “La strategia industriale che abbiamo elaborato nelle linee guida per la nuova Alitalia non si sovrappone alla vostra”, ha detto la ministra, rassicurando le compagnie anche sul fatto che nessuna delle misure di sostegno al settore inserite nel Decreto Rilancio sia stata pensata per danneggiare il mondo “low cost”.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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