L’Ue sblocca i viaggi dal mondo, ma non a tutti

Un passeggero con la mascherina cammina nell'aeroporto di Francoforte.
Un passeggero con la mascherina cammina nell'aeroporto di Francoforte. (ANSA/ EPA/THORSTEN WAGNER)

ROMA.  – Dopo essersi difesa nella sua fortezza per tre mesi, l’Europa vede a portata di mano una prima vittoria contro il coronavirus e si prepara a riabbassare il ponte levatoio: dal 1 luglio cadranno a poco a poco le restrizioni sui viaggi dai paesi extraeuropei introdotte a metà marzo.

Una boccata di ossigeno, si augurano a Bruxelles, per un settore – quello del turismo – rimasto strangolato dalla pandemia e che spera di recuperare in estate parte del fatturato perso. La riapertura però non sarà per tutti ma solo per quei Paesi con una situazione dei contagi simile a quella europea. Esclusi in un primo momento quelli ancora alle prese col picco dell’epidemia.

Già dalla prossima settimana, invece, cadranno la maggior parte dei muri innalzati in fretta e furia tra gli stessi Paesi europei per contrastare la diffusione del virus, e si potrà ricominciare a circolare liberamente all’interno del Vecchio Continente, dal 15 giugno per la maggior parte dei Paesi.

Quella della Commissione Ue è una raccomandazione indirizzata a tutti gli Stati che aderiscono a Schengen. La commissaria agli Affari interni Ue Ylva Johannson ha proposto di stabilire un approccio comune per revocare progressivamente le restrizioni ma dato che la decisione finale spetterà ad ogni singolo Stato, non sono da escludere ripartenze differenziate. Già la Grecia, ad esempio, anticiperà tutti riaprendo dal 15 giugno anche a Australia, Corea del Sud e Cina.

D’altronde le discussioni tra i governi europei sono già in corso da settimane. Al centro delle preoccupazioni c’è l’urgenza di far ripartire i flussi turistici prosciugati dall’emergenza per il Covid-19. Un’esigenza particolarmente sentita dall’esecutivo italiano. Le condizioni e i criteri per sbloccare gli arrivi sono stati al centro di una riunione in videoconferenza tra Luigi Di Maio e altri ministri degli Esteri europei.

Per l’Italia, su questo fronte, la situazione sembra peraltro essersi molto schiarita rispetto a quando diverse capitali si erano mostrate contrarie all’idea di riaprire i propri confini ai turisti dal nostro Paese. L’Austria, una delle più diffidenti, nei giorni scorsi ha annunciato lo sblocco della frontiera con l’Italia dal 16 giugno, anche se mantiene un invito alla cautela sui viaggi in Lombardia.

Anche se all’interno dell’Ue comunque non tutti sono allineati sulle date. É il caso ad esempio della Spagna. Madrid ha confermato che il Paese riaprirà solo alla fine di giugno.

(di Salvatore Lussu/ANSA)

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