Covid-19: sondaggio Unicef sui giovani dell’America Latina e Caraibi

Murale di dottore e infermiera abbracciati ad Acapulco, Messico.
Murale di dottore e infermiera abbracciati ad Acapulco, Messico. (ANSA)

COVID-19/ SONDAGGIO UNICEF SU 10.500 GIOVANI IN 31 PAESI DELL’AMERICA LATINA E CARAIBI: UN TERZO DI LORO CREDE DI NON ESSERE A RISCHIO

CARACAS.  – Visto il diffondersi dell’epidemia da coronavirus in Sud America, l’Unicef ha condotto un sondaggio tra 10.500 giovani di 31 paesi per cercare di capire la loro percezione del pericolo di contagio e sondare quanto sanno del virus. I risultati, spiega l’agenzia Onu, non sono incoraggianti, visto che solo un terzo di chi ha partecipato al sondaggio ha risposto correttamente alle domande su come si trasmette il COVID-19.

Ancora più preoccupante, per l’Unicef, è che circa un terzo dei 10.500 giovani che hanno partecipato all’indagine nella regione crede di non essere a rischio di contrarre la malattia. L’America del Sud adesso viene vista come il nuovo epicentro della pandemia globale, ma meno della metà dei giovani che hanno risposto era in grado di identificare i siti nazionali di riferimento con informazioni sul Coronavirus.

“Non conoscere le informazioni sulla pandemia mette a rischio le vite dei giovani e delle loro famiglie”, ha dichiarato Bernt Aasen, Direttore Regionale dell’UNICEF per l’America Latina e i Caraibi. “I giovani non dovrebbero essere biasimati perché non sono informati. Questi risultati preoccupanti mostrano l’importanza e l’urgenza di raggiungere i giovani in America Latina e Caraibi con informazioni corrette, soprattutto coloro con accesso limitato a piattaforme digitali”.

Svolta su 31 paesi dell’America Latina e Caraibi attraverso SMS, commenta Unicef, l’indagine indica una preoccupante carenza di informazioni su sintomi, prevenzione e trasmissione del COVID-19. Il 44% dei giovani che hanno risposto ritiene di essere solo parzialmente informato sul virus.

Oltre il 40% di tutti coloro che hanno partecipato ha indicato i media tradizionali come la principale fonte di informazioni sul COVID-19, il 21% i social media e solo il 10% ha scelto servizi di messaggistica istantanei. Circa il 95% dei giovani che hanno risposto ha dichiarato che sono necessarie azioni per combattere la pandemia, mentre quasi la metà crede che le loro comunità non siano pienamente preparate a rispondere al COVID-19.

Proposto attraverso U-Report, una piattaforma mobile dell’UNICEF gratuita e riservata, il sondaggio fa luce sulle conoscenze, i pensieri e i sentimenti dei giovani sulla pandemia COVID-19.

“Nei prossimi giorni e settimane, il coinvolgimento dei giovani potrebbe giocare un ruolo fondamentale nella lotta alla pandemia in America Latina e nei Caraibi,” ha dichiarato Bernt Aasen. “È fondamentale rendere le informazioni attendibili non solo accessibili ma anche appetibili per i giovani in modo che si sentano parte della soluzione, non del problema”.

Insieme alle altre agenzie delle Nazioni Unite, ONG e settore privato, l’UNICEF sta supportando gli sforzi dei governi in tutti i paesi in America Latina e nei Caraibi per coinvolgere i più giovani attraverso piattaforme digitali e offline utilizzate dai giovani stessi.

Ai media tradizionali, alle piattaforme di social media e agli operatori di telefonia mobile, Unicef chiede di “intensificare la cooperazione e gli sforzi per promuovere pratiche salvavita sul COVID-19 e arginare la disinformazione tra i giovani in America Latina e nei Caraibi”.

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