Governo Sánchez: dopo la pandemia, la sfida della manovra

MADRID – Chiusa, o quasi, almeno per il momento, la parentesi sanitaria, si apre ora un nuovo capitolo: quello economico. La pandemia, un fenomeno al quale non eravamo preparati, ha lasciato morte e dolore alle sue spalle. Ha obbligato all’isolamento, unica arma per sconfiggere la covid-19 in assenza di un vaccino. E ha distrutto posti di lavoro, mettendo in ginocchio imprese e negozi fino a qualche settimana fa attività prospere e redditizie. Ad esempio, le aziende dedicate alla ristorazione e al turismo internazionale. La stagione estiva è data ormai per persa. La loro speranza resta unicamente il turismo interno. Ma anche questo non sarà come in passato. La paura di nuovi contagi, ma anche la fragile situazione economica delle famiglie, consiglierà prudenza.

Il governo, nonostante la ferrea opposizione del Partito Popolare e di Vox, ha retto e ottenuto i voti per l’approvazione di quella che sarà l’ultima proroga. Mantenere lo Stato d’Emergenza, nonostante i sacrifici che esso comporta, era essenziale per traghettare il Paese verso la “nuova” e definitiva normalità. Certamente il pericolo di un ritorno del virus non è stato debellato. Lo sarà solamente quando si avrà un vaccino. Ma il lento processo di “de-escalation” lo dovrebbe rendere più controllabile.

Ora il Paese è alle porte di una nuova sfida: l’approvazione della manovra finanziaria. Un passaggio vitale per la sopravvivenza del Governo Sánchez. Sarà una scommessa complessa e difficile da vincere, in questo clima politico arroventato. Un passo in falso, una scintilla saranno sufficienti a provocare la fine di questa legislazione.

Il Governo Sánchez, e la coalizione che lo sostiene – leggasi Psoe e Podemos -, ne sono coscienti. È anche per questo che hanno insistito sulle ripetute proroghe dello Stato d’Emergenza. In caso di un ritorno alle urne, che nessuno desidera ma neanche nessuno osa escludere, l’emergenza sanitaria sarà uno dei temi elettorali. Psoe e Podemos desiderano presentarsi come i partiti che hanno anteposto l’interesse comune, il benessere dell’elettorato, a qualunque tornaconto economico o politico.

Sánchez e il Psoe, nella gestione della pandemia, hanno mostrato una insolita capacità di dialogo e una abilità inusuale nel creare nuovi equilibri. Si tratta di geometrie variabili e alleanze flessibili che, nel caso dell’emergenza sanitaria, sono state possibili. Ciò a dimostrazione di quanto sia “liquida” la coalizione di governo.

Ma una cosa è la lotta alla covid-19 e un’altra l’approvazione della “manovra”. In questo caso, è poco probabile che si possa far ricorso agli “equilibri flessibili”. E lo è anche che Ciudadanos, la formazione di Inés Arrimada, possa intervenire nuovamente in aiuto di un governo nella cui coalizione vi sono formazioni troppo vicine all’indipendentismo.

Inés Arrimada ha abbandonato le posizioni estreme di Albert Rivera. La rivalità con il Partito Popolare, per trasformare Ciudadanos nella “casa” della destra, non ha dato i risultati che Rivera sperava. La débâcle parlamentare non solo ha obbligato l’allora Segretario Generale alle dimissioni ma anche il partito ad una revisione delle proprie posizioni nei confronti dell’elettorato. Giro di vite e ritorno alle sue origini centriste. Arrimada cerca di attingere dall’elettorato della destra moderata e da quello che, l’atteggiamento di Rivera, aveva orientato verso il Psoe.

Dal canto suo, le strategie di Pablo Casado, sempre più intransigente e sempre più a destra, esasperano rendendolo incandescente, l’ambiente politico. Il Partito Popolare e Vox, è evidente, sono convinti che il governo, il primo di coalizione nella recente storia democratica spagnola, è troppo debole per superare l’esame della “manovra”. E insistono a portare avanti una opposizione ad oltranza per costringerlo alla resa. Da qui il linguaggio aggressivo dai toni troppe volte offensivi con i quali hanno affrontato i dibattiti parlamentari.

Dopo la parentesi dettata dall’emergenza sanitaria, con il suo sequel di polemiche, non ci sarà pausa estiva. Lo scandalo sulle Residenze per Anziani nella “Comunidad de Madrid”, con tanto di rapporti fatti filtrare alla stampa, è solo un assaggio. L’affaire potrebbe mettere a repentaglio la sopravvivenza del governo della “Comunidad de Madrid”, che presiede Isabel Díaz Ayuso, e in discussione la triplice alleanza (PP, Ciudadanos e Vox) che lo sostiene. Un “entremets” piccante che anticipa quanto potrebbe accadere nei prossimi mesi nella politica spagnola.

Mauro Bafile

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