F1: crisi travolge la Williams, team in vendita

Il pilota britannico della Formula Uno George Russel della Williams si prepara ai pits per le prove al circuito di Monza nel 2019.
Il pilota britannico della Formula Uno George Russel della Williams si prepara ai pits per le prove al circuito di Monza nel 2019. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

ROMA. – La diffusione del coronavirus ha messo in ginocchio anche il mondo della Formula 1, causando un significativo deficit finanziario, con i principali flussi di entrate (contributi degli organizzatori, diritti tv e sponsorizzazioni) a rischio.

Nelle scorse settimane Liberty Media, la società statunitense che detiene i diritti del Mondiale, ha messo in cassa integrazione la metà del personale, mentre per i manager il taglio degli stipendi è stato di almeno il 20%, senza gli “ammortizzatori” previsti dal Governo britannico.

Il semaforo del via non si è mai acceso e, con il diffondersi della pandemia, è diventato sempre più rosso come i conti dei team. La F1 è in una “condizione molto fragile in questo momento, fino a quattro team rischiano di fallire”, aveva profetizzato Zak Brown, boss della McLaren.

I nodi, in effetti, cominciano a venire al pettine perché, intrappolata fra deludenti risultati sportivi e la crisi, la britannica Williams ha annunciato di voler vendere il team di F1, già orfano dello sponsor principale. Il Cda di Williams Gp-Holding “esamina tutte le opzioni strategiche disponibili per la società compresa la vendita della partecipazione di maggioranza in WGPH e quella totale della società”.

Le altre opzioni prese in considerazione, si legge in una nota, sono l’ingresso di un azionista di minoranza o di una raccolta fondi. La Williams ha anche indicato che sono già in corso “colloqui preliminari” con “un piccolo numero di interlocutori”. Il team di F1 ha inoltre annunciato l’immediata cessazione della partnership con ROKiT e il suo sponsor principale ROK Drinks.

Il 2019 è stato un anno difficile per il team di F1, le cui vetture sono state guidate in passato da mostri sacri della velocità – da Jacques Villeneuve, ad Alain Prost, fino ad arrivare a Damon Hill, Alan Jones, Nelson Piquet, Keke Rosberg, Riccardo Patrese, Reutmann o Regazzoni – con una perdita operativa di 10 milioni di sterline (12 milioni di euro) contro un utile di 16 milioni di sterline (17,7 milioni di euro).

Va meglio per la Renault, invece: la casa francese ha fatto sapere che, nonostante la crisi profonda, la presenza in F1 non è messa in discussione dal piano di risparmio presentato oggi. É stato lo stesso dg a interim della casa automobilistica francese, Claudine Delbos, ad annunciarlo.

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