L’Italia ricorda Tobagi, Mattarella: “Giornalista libero”

Il giornalista Walter Tobagi, ucciso dalla Brigata XVIII Marzo.
Il giornalista Walter Tobagi, ucciso dalla Brigata XVIII Marzo. (Fnsi)

ROMA. – A 40 anni dalla sua morte il mondo delle istituzioni rende omaggio a Walter Tobagi, “il giornalista libero” ucciso dalla Brigata XVIII Marzo, il commando di estrema sinistra. Una data a cui si sovrappone anche l’altra faccia del terrorismo degli anni di piombo: il 46esimo anniversario della strage di piazza della Loggia a Brescia, l’attentato di stampo neofascista che provocò otto morti e 102 feriti.

Tra gli scranni, nelle piazze e sugli schermi delle videoconferenze, il nome del cronista del Corriere della Sera ucciso a Milano con colpi di pistola il 28 maggio 1980, ha riecheggiato per un’intera giornata come figura simbolo del nostro Paese.

“Walter Tobagi fu ucciso barbaramente perché rappresentava ciò che i brigatisti negavano e volevano cancellare. Era un giornalista libero che indagava la realtà oltre gli stereotipi e pregiudizi, e i terroristi non tolleravano narrazioni diverse da quelle del loro schematismo ideologico”, è stato il ricordo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulle pagine del quotidiano di via Solferino.

Il capo dello Stato ha poi espresso riconoscenza ad altre figure che hanno lottato per la verità in un nuovo messaggio in occasione dell’avversario della Strage di Piazza della Loggia a Brescia: “Dopo la bomba del 28 maggio non è stato facile giungere alla verità e completare il percorso della giustizia. Oggi esprimiamo riconoscenza agli uomini dello Stato che hanno contribuito a svelare le responsabilità e ricostruire il piano eversivo in cui l’attentato era inserito.

Insieme a loro, ringraziamo quanti hanno tenuto sempre viva la domanda di giustizia. Ai familiari di chi fu ucciso, ai tanti feriti, agli amici e ai compagni di lavoro la Repubblica rinnova il sentimento più intenso di vicinanza e solidarietà. Il legame di Brescia con la democrazia, con la storia e lo sviluppo del nostro Paese, si manifesta sempre più saldo”.

Un monito “a combattere ogni terrorismo” è arrivato anche dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Anche l’Aula del Senato ha ricordato Tobagi osservando un minuto di silenzio e tributando un applauso unanime alla sua memoria. “Il suo sacrificio non può e non deve mai essere dimenticato”, ha detto la presidente Elisabetta Alberti Casellati.

E per il presidente della Camera “il suo barbaro omicidio è una delle pagine più amare e drammatiche della storia repubblicana. Ci ricorda la follia ideologica del terrorismo e della violenza politica”.

Secondo la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, Tobagi è l’emblema di una categoria che non si arrende e va preservata: “ricordare Tobagi vuol dire non dimenticare i giornalisti che come lui anche oggi rischiano la propria vita per garantire che la nostra sia libera e democratica. Non lasciamoli soli mai”, avverte Bonetti.

A farle eco è la riflessione di Andrea Martella, sottosegretario all’Editoria: quel giornalista “ha insegnato che non esistono ‘samurai invincibili’, in nessun tempo. A 40 anni dal suo assassinio resta un faro della libertà e del pluralismo dell’informazione”.

(di Lorenzo Attianese/ANSA)

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