Leader europei scrivono a Netanyahu, niente annessioni

Un insediamento israeliano in Cisgiordania.
Un insediamento israeliano in Cisgiordania. (ANSA)

TEL AVIV.  – Vari leader europei sono scesi in campo contro l’annunciata intenzione di Israele di estendere, a partire da luglio prossimo, la propria sovranità agli insediamenti ebraici in Cisgiordania e a parti della Valle del Giordano, sensibile terra di confine con la Giordania.

Secondo la tv israeliana Canale 13, da Parigi, Londra, Madrid e Roma sono infatti partite altrettante lettere individuali in cui Macron, Johnson, Sanchez e Conte hanno invitato, seppur con accenti diversi, il premier Benyamin Netanyahu a non procederé nel disegno, avallato dal piano di pace di Trump.

Nella lettera del presidente francese – secondo il giornalista Barak Ravid dell’emittente tv – si chiede al premier israeliano “con spirito amichevole”  che “il nuovo governo non compia azioni unilaterali (in Cisgiordania).  Questa mossa – ha continuato Macron – destabilizzerà il Medio Oriente. Solo il dialogo con i palestinesi e una giusta e bilanciata soluzione fornirà ad Israele pace, sicurezza e stabilità”.

Dello stesso tono la lettera del premier britannico Boris Johnson. Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez – secondo la stessa fonte – ha detto di ritenere che “il diritto internazionale debba essere rispettato e la Soluzione a 2 Stati raggiunta in conformità con le risoluzioni dell’Onu”.  Sanchez ha inviato la stessa al ministro della difesa israeliano, e partner di governo di Netanyahu, Gantz.

Simile la missiva – spedita anche a Gantz – del premier italiano. Conte ha ribadito la necessità della Soluzione a 2 stati, “sulla base del diritto internazionale”.

Le lettere di cui si è saputo (tra queste non è stata citata un missiva partita da Barlino) si inseriscono nella crescente pressione dei singoli stati europei e della Ue nei confronti delle intenzioni israeliane, confermate anche nel programa presentato dal nuovo governo Netanyahu-Gantz.

Il capo della diplomazia europea Josep Borrell – che oggi ha parlato con il ministro degli esteri israeliano Gabi Ashkenazi – ha ricordato che “all’ultimo consiglio Affari esteri Ue è stata approvata una dichiarazione da 25 Stati, in cui” si è confermato che “le annessioni” da parte israeliana in Cisgiordania “rappresenterebbero una violazione della legge internazionale”.

“Impiegheremo tutte le nostre capacità diplomatiche per evitare” – ha aggiunto – che si vada in questa direzione, “ma se accadrà dovremo studiare con attenzione la risposta da dare a livello inter-governativo e di Commissione”.

La posizione palestinese è nota ed è stata rafforzata dalla decisione recente del presidente Abu Mazen di mettere fine ad ogni accordo con Israele e gli Usa, compresa la delicata questione della cooperazione di sicurezza.

Non è escluso – secondo fonti non confermate – che Abu Mazen a fronte delle annessioni potrebbe anche arrivare a smantellare l’Autorità nazionale palestinese affossando così definitivamente gli Accordi di Oslo.

(di Massimo Lomonaco/ANSA)

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