Israele: nelle scuole scoppia la rivolta delle mascherine

Personale scientifico al lavoro in un laboratorio in Israele.

TEL AVIV.  – Mascherine in classe per tutti, allievi ed insegnanti, per la intera durata delle lezioni. E finestre tenute aperte, per garantire la massima circolazione di aria.

Con queste indicazioni il ministero della sanità si è sentito in grado domenica di autorizzare il ritorno nelle scuole a classi complete degli allievi delle elementari e delle medie, dopo due mesi di chiusura dovuta al coronavirus.

Ma ieri in diverse città sono subito spirati venti di ribellione. Insegnanti e genitori hanno avvertito le autorità che il primo giorno è stato disastroso e che gli allievi dovevano restare ancora a casa.

Non per il coronavirus, ma per il caldo. In questa settimana si registra infatti una ondata record di calore, con temperature in tutto il territorio fino a 40 gradi. Secondo le previsioni, terminerà venerdì.

Al ministero della sanità è stato dunque chiesto che autorizzasse almeno la chiusura delle finestre e la attivazione dell’aria condizionata. Altri si sono rivolti ad esperti di medicina infantile per verificare fino a che punto le mascherine siano peraltro efficaci fra bambini che, almeno in apparenza, sono meno affetti da contagi di coronavirus.

Altri ancora hanno rilevato che mascherine umide di sudore rischiano di essere addirittura nocive. Tutti hanno comunque concordato che in condizioni del genere non si può pretendere che gli allievi seguano le lezioni con la dovuta attenzione.

Partita da Tel Aviv, la ribellione si è estesa a località vicine. Intanto il nuovo ministro della sanità Yuli Edelstein, da un giorno in carica, stava per approvare la prossima riapertura di ristoranti, spiagge e piscine. Verso la mezzanotte di lunedì ai presidi è giunto l’atteso nulla osta: niente mascherine nelle classi, fino a venerdì.

Il sindaco di Ramat Gan (Tel Aviv) ha oggi espresso soddisfazione per la decisione, pur trovandola tardiva. “Non abbiamo fatto in tempo ad avvertire i genitori – ha spiegato alla radio. – Oggi classi chiuse. Domani invece riapriamo, senza mascherine”.

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