ArcelorMittal, A Genova esposto contro cassa Covid

Operai all'entrata di Arcelor Mittal.
Operai all'entrata di Arcelor Mittal. (ANSA)

GENOVA.  –  Si allarga a tutti gli stabilimenti la protesta dei lavoratori ArcelorMittal dopo la decisione della multinazionale di estendere la casa integrazione per Covid. Ieri a Genova si è svolto il primo corteo di operai nella cosiddetta Fase 2, oggi i lavoratori di Novi Ligure hanno dichiarato sciopero bloccando i varchi di uscita delle merci e ottenendo per domani un tavolo in Prefettura.

Giovedì la protesta riprenderà a Genova con sciopero a singhiozzo di diversi reparti e il blocco al varco di transito delle merci. E venerdì sarà la volta di Taranto, con un sit-in davanti alla Prefettura convocato da Fiom, Fim e Uilm dopo la fermata di tutta l’area a freddo, mentre l’Usb protesterà con un presidio davanti allo stabilimento coinvolgendo anche i lavoratori degli appalti.

La scelta di Arcelor Mittal viene definita illegittima in quanto non motivata da carenze di commesse, che solo due settimane fa avevano al contrario portato l’azienda a richiedere alle Prefetture competenti riaperture in deroga di diverse linee produttive.  A Genova il segretario della Fiom Bruno Manganaro ha presentato sul punto un esposto in Procura, consegnato nelle mani del procuratore capo Francesco Cozzi.

E anche le lettere di cassa integrazione ricevute dai lavoratori vengono formalmente rispedite al mittente e contestate in quanto al momento “non è stato neppure pubblicato il decreto Rilancio che consente la proroga della cigo.

Proteste in piazza e azioni legali quindi, mentre si attende una risposta dalla politica. Il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ha detto che convocherà nelle prossime ore i sindacati e i vertici aziendali di ArcelorMittal. “La situazione va risolta – ha detto – la siderurgia è strategica e va mantenuta e vanno tutelati i lavoratori”.  Ieri sera i segretari nazionali di Fiom, Fim e Uilm avevano chiesto un incontro urgentissimo a lei al ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli.

Sull’urgenza di un incontro è intervenuto anche il segretario della Lega Matteo Salvini: “Non è possibile che qualcuno per business, per speculazione finanziaria, giochi sulla pelle dei lavoratori. Il Governo deve muoversi, alzi il telefono e parli con i signori della Mittal”.

Il timore diffuso è che Mittal voglia utilizzare la pandemia per disimpegnarsi dalla gestione degli stabilimenti ex Ilva., ma i lavoratori intendono dare battaglia, come ha ribadito la rsu di Genova nell’assemblea davanti allo stabilimento (dopo che l’azienda ha negato la possibilità di farla all’interno): “Se Mittal ha deciso di andare via e di sfasciare la siderurgia italiana dobbiamo farli andare via il prima possibile”.

(di Katia Bonchi/ANSA)

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