India: in milioni sulle strade, non si ferma l’esodo dalle città

Replica di un elefante con mascherina in una strada di Chennai per sensibilizzare ai cittadini sul coronavirus.
Replica di un elefante con mascherina in una strada di Chennai per sensibilizzare ai cittadini sul coronavirus. (El Pais)

NEW DELHI. – Oltre seicentomila persone si sono registrate, in meno di una settimana, sul sito www.epass.jantasamavad, lanciato dall’amministrazione di Delhi per chi vuole rientrare a casa.

“Grazie ad autobus e treni speciali del progetto Shramik”, ha dichiarato un funzionario del nuovo ufficio, costituito ad hoc dal governo della capitale, “abbiamo già organizzato il ritorno di 45 mila persone: una goccia nel mare”.

Il nuovo dipartimento ha il compito, tra l’altro, di inoltrare agli Stati le richieste di chi vuole rientrare e di controllare che partano solo dopo avere ottenuto il nulla osta.

“L’attesa può essere lunga: cerchiamo di dissuaderli dall’avviarsi a piedi o dall’affidarsi a mezzi insicuri come i camion che offrono passaggi a pagamento sui cassoni”.

Da quando il governo centrale ha autorizzato, ai primi di maggio, i viaggi di ritorno verso gli Stati d’origine, l’India sta vivendo una delle migrazioni interne più massicce degli ultimi anni, della quale nessuno ha saputo ancora misurare le esatte dimensioni.

Quello che si conosce, però, è l’impressionante strascico di incidenti mortali: secondo il quotidiano The Indian Express, dal 24 marzo sulle strade hanno perso la vita 150 persone, di cui 130 solo dal 4 di maggio.

Dopo l’iniziale atteggiamento di durezza del governo centrale, che per oltre un mese ha imposto agli Stati di tenere bloccati i lavoratori nei centri di accoglienza, anche il Bjp, il partito del premier Narendra Modi, ha riconosciuto nel fine settimana la criticità della migrazione in corso: in un incontro via web con i responsabili locali, il presidente del partito J P Nadda li ha invitati ad allestire, su tutte le autostrade nazionali, punti di soccorso ogni cento chilometri per fornire a chi cammina acqua, cibo, scarpe, e riparo.

Il partito del Congresso, invece, su iniziativa di Priyanka Gandhi, ha organizzato mille autobus che dovrebbero far giungere a destinazione alcune decine di migliaia di persone bloccate da giorni alle frontiere dell’Uttar Pradesh.

Dovrebbero, perché un braccio di ferro con il governatore dello Stato Yogi Adityanath rischia di portare al fallimento dell’iniziativa.

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