Tornano a salire i contagi, il Libano richiude tutto

Bambini giocano in un campo di rifugiati nella cittá di Baalbek, Líbano. Immagine d'archivio
Bambini giocano in un campo di rifugiati nella cittá di Baalbek, Líbano. Immagine d'archivio. (ANSA/AP Foto/Bilal Hussein)

BEIRUT.  – Il governo del Libano interrompe la fase 2 per il coronavirus e decide la “chiusura totale” del paese per quattro giorni, da domani sera a lunedì, dopo un rialzo improvviso della curva dei contagi.

Come tutti gli altri paesi della regione mediorientale, il Libano è stato colpito in maniera relativamente lieve dal Covid con quasi 900 casi positivi e meno di 30 decessi accertati ma negli ultimi giorni si sono registrate decine di nuovi casi.

Commentatori locali imputano l’impennata di casi positivi, rispetto a una graduale diminuzione tra fine aprile e i primi di maggio, alla mala gestione da parte delle autorità dei rimpatri aerei di cittadini libanesi sparsi in giro per il mondo.

In particolare sono state rivolte accuse pubbliche al governo, colpevole agli occhi di molti di aver subito le pressioni di leader politici e dei vertici della compagnia di bandiera, la Mea, nell’intensificare nelle ultime settimane i voli commerciali, con prezzi molto alti per i biglietti, per rimpatriare i libanesi bloccati all’estero.

Il Libano è un paese travolto da mesi e prima della crisi del Covid-19 da proteste popolari, anche violente, contro carovita e corruzione. A marzo il governo ha annunciato il default finanziario, ufficializzando i termini di quella che è stata definita la peggiore crisi economica negli ultimi trent’anni. Da più parti si erano fatte pressioni per mettere fine alle misure anti-coronavirus per limitare i danni ai commerci.

Le accuse di questi giorni prendono però di mira le autorità nazionali e locali anche per non esser state in grado di far rispettare le misure di isolamento domestico ai libanesi rientrati dall’estero. Da più parti sono stati denunciati casi di lassismo e di inosservanza delle più basilari misure di distanziamento sociale.

Per cercare di far fronte alla situazione, il governo si è riunito in una seduta straordinaria presieduta dal premier Hassan Diab e dal presidente della Repubblica Michel Aoun. E la decisione è arrivata nel pomeriggio: da domani alle 19 e fino a lunedì sera il paese torna a essere in quarantina, con tutte le attività produttive e commerciali sospese. Rimarranno aperti i negozi di alimentari e le farmacie.

Il 4 maggio scorso era formalmente cominciata la fase 2, scandita in cinque tappe diverse: i negozi avevano cominciato a riaprire, così come diverse attività produttive. Le scuole dovrebbero riaprire il 28 maggio, ma solo le medie e superiori.

L’aeroporto di Beirut dovrebbe riaprire l’8 giugno, ma il governo ha precisato che si tratta di date indicative da definire a seconda della situazione medico-sanitaria nel paese.

Dal governo fanno ora sapere che le prossime tappe della fase 2 saranno ridefinite a seconda dei risultati che si avranno da questa nuova, inaspettata, chiusura.

(di Lorenzo Trombetta/ANSAmed)

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