Amarcord, motori: il 7 maggio 1972 il Venezuela piangeva due piloti

CARACAS – Il mito dei motori, Enzo Ferrari diceva: “Una macchina è come una figlia, quando vince una corsa mi sento come il padre che sa che la propria figlia ha preso un bel voto a scuola”.

Ma questa frase potrebbe essere pronunciata da qualsiasi pilota che sale a bordo della sua monoposto. Il piacere di guidare una macchina affidabile e che poi ti regali una vittoria non ha prezzo.

Forse quel maledetto 7 maggio 1972, le macchine, in questo caso una macchina più complessa, il cuore, tradì  due piloti venezuelani: Carmen Guevara Partidas e Léon Marcel Louis Fayen, meglio noto come Lino Fayen.

Negli anni ’50 c’era una dolce signora con gli occhi verdi che ogni volta che saliva a bordo della sua macchina si trasformava in una fiera. La sua metamorfosi era tale che i suoi avversari la etichettarono con il soprannome di “Doña Barbara”, in onore della protagonista del romanzo dello scrittore venezuelano Rómulo Gallegos.

Grazie alla sua bravura si era guadagnata il rispetto dei suoi avversari maschi sulla pista, cosa non facile in quel periodo.

Nel suo palmarés troviamo presenze in gare internazionali come la Gran Colombia (prova che attraversava le citt; di Quito, Bogotá e Caracas). L’ultima presenza in pista risale al 1968. La signora Guevara Partidas é morta un 7 maggio di 48 anni fa nella citt; di Barquisimeto.

Stesso giorno, stesso anno, ma a 365 km di distanza (a Caracas) veniva fulminato da un’infarto il pilota franco-venezuelano Léon Marcel Louis Fayen, meglio noto come Lino Fayen.

Nel suo curriculum annovera diverse vittorie in giro per il Venezuela a bordo di una Ferrari, a questo va aggiunto un sesto posto nella prestigiosa 24 ore di Le Mans del 1959.

(di Fioravante De Simone)

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