Il calcio spera ancora, anche se piovono i positivi

A Trigoria giocatori della Roma in allenamento in una foto d'archivio.
A Trigoria giocatori della Roma in allenamento in una foto d'archivio. ANSA/CLAUDIO PERI

ROMA.  – Il pallino è nelle mani degli scienziati, ma la nuova ondata di positivi in Serie A non fa certo guardare al futuro con troppo ottimismo. La data della ripartenza del calcio italiano, a cominciare dagli allenamenti collettivi, resta un rebus.

Un’ora e mezza di confronto con il Comitato tecnico scientifico, con domande dirette e risposte per chiarire i punti del protocollo della Figc e durante il quale non sono mancati momenti di tensione quando il rappresentante della Lombardia del Comitato ha fatto notare con energia che nella sua regione non ci sono i tamponi per i cittadini.

Ora si attende la relazione del Cts al ministro per la Salute Roberto Speranza (arriverà tra domani e dopodomani, con il Comitato tecnico scientifico che nelle prossime ore avrà nuovi confronti con altri settori) per capire se il protocollo del calcio avrà il via libera.

La nuova ondata di positivi – sei alla Fiorentina e quattro alla Sampdoria, dopo il primo ieri al Torino – non spiana la strada anche se dopo l’incontro di oggi in ambienti del calcio filtra un moderato ottimismo. Il punto di svolta, potrebbe essere arrivato quando Gravina ha detto “diteci cosa serve, siamo disposti a fare quello che ci chiedete” aprendo di fatto la possibilità anche alla quarantena di tutta la squadra nel caso di un giocatore trovato positivo.

La serie A lavora per la ripartenza e se da un lato questi contagi allarmano, dall’altro sono la conferma dell’impegno del calcio con controlli serrati che hanno permesso di individuare positivi tutti asintomatici che da cittadini sarebbero andati in giro inconsapevoli di essere elementi di contagio per la comunità.

I possibili nuovi contagi sono sempre stato un nodo cruciale del protocollo per la ripartenza: con le maglie degli scienziati del Cts molto strette: l’eventuale apertura agli allenamenti di gruppo per loro sarebbe plausibile solo in ritiri-bunker da cui non entra e non esce nessuno. E in caso di una positività tutti in quarantena.

La relazione al vaglio di Speranza servirà poi per il confronto ultimo in sede governativa con il premier Giuseppe Conte e con il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora.

Mentre in Germania il d-day è il 16 maggio quando, seppur a porte chiuse, Bundesliga e Zweite Liga torneranno in campo, in Italia al momento in campo ci si è tornati ma solo per allenamenti individuali. Spadafora continua nella sua linea di prudenza. Dopo giorni di botta e risposta i torni sembrano più concilianti. L’auspicio è sempre quello della ripresa degli allenamenti collettivi dal 18 maggio.

Ma resta un auspicio. “Mi auguro che si siano risolte le questioni problematiche che erano state evidenziate e che quindi il 18 maggio possano riprendere, anche compatibilmente all’evoluzione dei prossimo dieci giorni dell’emergenza sanitaria che speriamo ci dia tutti dati positivi e soddisfacenti.

Il Comitato sulla base di questi approfondimenti ottenuti stenderà una propria valutazione che verrà formalmente inviata al Ministero della Salute”. L’auspicio di Spadafora è quello che “questi approfondimenti possano essere utili a stabilire che il 18 possano riprendere gli allenamenti non solo di squadra del calcio, ma chiaramente di tutte le altre discipline sportive”.

A fronte del boom di contagiati, dopo quella di Dybala si registra la guarigione dell’atalantino Marco Sportiello.  La Fiorentina è stata una delle squadre di Serie A più colpite dal virus: Vlahovic, Cutrone e Pezzella fra i giocatori, il medico sociale Luca Pengue, il fisioterapista Stefano Dainelli e altre sette persone fra staff e dipendenti del club.

E sono quattro i positivi di giornata in casa Sampdoria, tre nuovi ed un ritorno di positività. Tutti asintomatici e sono in  quarantena.

Per ora sul tavolo c’è la questione allenamenti collettivi ma la Federcalcio punta decisa a concludere la stagione mentre l’assemblea della Lega Pro ha raggiunto l’accordo per chiedere al Consiglio della Figc lo stop definitivo alla stagione di Serie C 2019/20.

La Lega Pro ha concordato che ad usufruire della promozione al prossimo campionato di Serie B dovranno essere Monza, Vicenza e Reggina, le prime dei gironi, mentre per la quarta promozione è il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli a lasciare aperte tutte le possibilità, dal merito sportivo (che promuoverebbe il Carpi) ai play off, mentre sono stati stabiliti anche blocco retrocessioni e ripescaggi dalla Serie D.

 

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