Coronavirus in Italia: i guariti superano i malati, è la prima volta

Infermiera con alle spalle il tricolore nell'ospedale Spedali Civili di Brescia.
Infermiera con alle spalle il tricolore nell'ospedale Spedali Civili di Brescia. ANSA / Filippo Venezia

ROMA. – Per la prima volta dall’inizio dell’emergenza il numero dei guariti dal coronavirus supera quello dei malati – 93.245 sono i dimessi e 91.528 gli attualmente positivi – e il governo accelera ancora sulle riaperture: “non c’è alcuna volontà di protrarre questo lockdown residuo. Se c’è la possibilità di anticipare qualche data, possiamo anche valutare delle aperture ulteriori”, sottolinea il premier Giuseppe Conte nell’incontro con Rete Imprese Italia ribadendo la posizione dell’esecutivo: se i dati lo consentiranno, si potrà anticipare la riapertura di bar, ristoranti e negozi che era prevista per inizio giugno.

Ma le parole del premier non devono ingannare: fino al 18 maggio, nonostante le fughe in avanti delle Regioni – la Puglia ha già dato il via libera a tennis e golf, ad esempio – e le pressioni delle categorie produttive, molto probabilmente non cambierà nulla.

Anche se il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha avvertito: “sulle riaperture non possiamo aspettare oltre. E’ opinione della maggior parte dei governatori (che domani si riuniranno in videoconferenza – ndr) che occorra stabilire dei piani di riapertura Regione per Regione. Al Governo chiederemo domani di modificare il Dpcm per consentire alle singole regioni di presentare dei piani di riapertura già dalla prossima settimana”.

Gli esperti tuttavia sono stati molto chiari: servono almeno 15 giorni per valutare se l’allentamento delle misure deciso il 4 maggio avrà avuto effetti negativi sulla curva dei contagi. Ed inoltre, sia il Comitato tecnico scientifico sia la task force di Vittorio Colao – che dovrebbe presentare un nuovo report a Conte entro la fine della settimana – stanno ancora lavorando per definire nel dettaglio le ‘regole’ per questi settori considerati a rischio poiché prevedono un contatto fisico.

“Stiamo lavorando su bar, ristoranti e parrucchieri – conferma il ministro delle Autonomie Francesco Boccia – ma bisogna aspettare le linee guida dell’Inail per consentire loro di operare in sicurezza. Dal 18 maggio molte attività potranno riaprire e le Regioni che decideranno di farlo senza il rispetto delle linee guida Inail se ne assumeranno la responsabilità”.

E le indicazioni di Boccia, che non a caso parla di “differenziazioni territoriali” nelle riaperture, vanno lette tenendo sempre presente il bollettino giornaliero dei dati fornito dalla Protezione Civile. Numeri che hanno un doppio volto. C’è quello positivo con il record di attualmente positivi in meno in un solo giorno – quasi settemila -, il calo costante dei ricoverati nelle terapie intensive (con il Molise che è la prima regione ad avere zero pazienti in questi reparti) e dei ricoverati con sintomi, il numero dei guariti, poco più di ottomila in 24 ore, ‘falsato’ però dal dato della Lombardia (5.881 in più) che ha fornito, dice la Protezione Civile, un “aggiornamento riferito anche ai giorni precedenti”.

E c’è quello negativo, visto che l’incremento del numero delle vittime sale costantemente da 4 giorni: 174 domenica, 195 lunedì, 236 martedì e 369 mercoledì. Sale anche il numero totale dei contagiati: ieri erano 1.075 oggi sono 1.444. Un dato strettamente legato a quel che accade in Lombardia, dove c’è oltre il 50% dei nuovi contagiati (764) e oltre il 60% dei 369 morti (sono 222).

E’ evidente dunque che non si può correre troppo con l’allentamento delle misure ed è evidente che certe fughe in avanti vanno stoppate, come è accaduto a Ferrara dove il prefetto ha bloccato l’ordinanza del sindaco leghista Alan Fabbri secondo la quale da oggi avrebbero dovuto riaprire le attività di vendita al dettaglio.

Nessuno stop invece, anche perché alcune delle misure erano già previste nel Dpcm del 4 maggio, all’ordinanza del presidente della Puglia Michele Emiliano che da oggi fino al 17 maggio dà il via libera a tutti gli sport “amatoriali e individuali” all’aria aperta: golf, atletica, corsa ciclismo, vela, pattinaggio, tennis, canoa, canottaggio, equitazione, surf, windsurf e kitesurf, automobilismo, motociclismo, go-kart, tiro con l’arco, tiro a segno e simili.

Il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha invece aperto alla possibilità di andare nelle seconde case con rientro in giornata mentre all’opposto si sta muovendo il governatore del Piemonte Alberto Cirio, che ha deciso di ritardare la possibilità di usufruire del servizio di take away nei ristoranti previsto dal Dpcm: “ripartiamo, ma con maggiore prudenza, cautela e attenzione”.

(di Matteo Guidelli/ANSA)

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