Coronavirus: tutti contagiati, morti tre amici a Carpi

Operazioni di vestizione di medici e infermieri nel reparto Covid dell'ospedale San Filippo Neri, Roma
Operazioni di vestizione di medici e infermieri nel reparto Covid dell'ospedale San Filippo Neri, Roma, 8 aprile 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

MODENA. – Uniti dalla stessa passione sportiva per il basket ma anche da un identico tragico destino che li ha visti cadere, in poco più di un mese, come tante altre vittime della sindrome Covid-19 nel Modenese (oltre 400). A Carpi, comune dove si è sviluppato il primo focolaio della provincia emiliana, tre amici sui sessant’anni che si conoscevano da una vita sono morti a distanza di poche settimane dopo aver contratto il nuovo coronavirus.

Era stato così a fine marzo per Marco Marani e Vanni Righetti, morti all’età 61 anni a soli tre giorni di distanza l’uno dall’altro. Poi lunedì all’ospedale Ramazzini di Carpi se n’è andato l’ultimo del trio, Silverio Garuti, 64enne ex giocatore ed allenatore di pallacanestro.

I tre amici si erano conosciuti nell’universo sportivo che ruota attorno alle società locali Nazareno e Carpine, basket delle serie minori. Il trio giocava insieme anni fa, senza mai abbandonare per davvero l’ambiente della pallacanestro. E quel mondo ora ricorda con commozione Silverio Garuti, ex pivot e noto a tutti col soprannome di ‘Chopper’, ultimo ad essere morto in ordine di tempo.

“Era piacevole starci insieme – racconta alla stampa locale Giorgio Valenti, dirigente della Nazareno Carpi – gioviale come pochi. Il suo saluto era il proverbiale ‘ciao fratello’ che ora, commossi, rivolgiamo a lui”.

A raccontare gli ultimi giorni di Garuti è la figlia, che ricorda come suo padre fosse uno sportivo da sempre, senza particolari problemi di salute. “Una volta terminata l’attività di allenatore di basket – le parole della donna – si era dedicato alla palestra: faceva spinning anche tre volte a settimana. Ce l’ha messa tutta, ma purtroppo è stato colpito a livello neurologico dal Covid-19, da una encefalite, e questo lo ha esposto alle infezioni che purtroppo si possono prendere in ospedale. Nei cinquanta giorni di ricovero ha lottato moltissimo, voleva vivere. Aveva una salute di ferro, eppure non ce l’ha fatta”.

La notizia della morte di Garuti, come già era accaduto per Marani e Righetti, ha colpito profondamente la città di Carpi, la stessa dove si è registrato il primo caso di Covid-19 in provincia di Modena, ovvero un 62enne titolare di un’azienda del settore edile: si era ammalato a fine febbraio dopo un viaggio di lavoro nel Lodigiano ed è morto a fine marzo.

(di Francesco Vecchi/ANSA)

Lascia un commento