Francia verso fase 2, telelavoro e aiuto ai giovani

Un cittadino con mascherina visita la Torre Eiffel a Parigi.
Un turista con mascherina visita la Torre Eiffel a Parigi. (ANSA/EPA)

PARIGI.  – Avanti tutta col telelavoro. E 200 euro dallo Stato per quasi un milione di giovani precari: nella Francia segnata da oltre 25.000 morti, Emmanuel Macron prepara la fase 2 prevista per l’11 maggio prossimo.

“Il confinamento è stato efficace”, ha detto nel pomeriggio il presidente nella diretta dall’Eliseo trasmessa da Bfm-Tv.

Dopo quasi due mesi di lockdown cominciato il 17 marzo il capo dello Stato ha ribadito che l’11 maggio non sarà certamente la fine di tutto, ma una “nuova tappa” nella lotta al nemico invisibile. L’invito rivolto da Macron ai concittadini è quello di agire con “calma, pragmatismo e buona volontà”.

Un messaggio di forte cautela anche per evitare di ritrovarsi tra qualche settimana a dover ricominciare da capo un blocco già sufficientemente devastante per economia e lavoro. “Ogni giorno vedremo come evolve l’epidemia a seconda del numero dei casi” e dell’evoluzione dei “ricoveri”, poi, “dopo tre settimane”, vale a dire entro il 2 giugno, “vedremo il da farsi”: decidere se allentare ulteriormente la presa o al contrario procedere ad una nuova stretta.

Il leader francese ha inoltre annunciato che il 14 maggio si avranno i primi risultati delle sperimentazioni Discovery condotte a livello continentale per collaudare i diversi possibili trattamenti, tra cui la clorochina.

Dal canto suo, il premier Edouard Philippe, illustrando in Senato la strategia dell’esecutivo, ha ribadito la necessità di cominciare a riprendere l’attività economica e annunciato un aiuto di 200 euro per circa 800.000 giovani di meno di 25 anni in difficoltà.

Quanto alle messe e alle funzioni religiose, Parigi si dice pronta ad “anticiparle” al 29 maggio rispetto al 2 giugno previsto inizialmente. Philippe ha anche detto di non temere l’assenza di test quanto piuttosto l’assenza di “braccia” per esaminarne i risultati.

Secondo stime ufficiali, la Francia potrà disporre di circa 700.000 test a settimana. Il premier scommette, in particolare, su specifiche “brigate sanitarie” (di circa 3.000-4.000 persone) incaricate di identificare le persone colpite dal coronavirus e scongiurare nuovi focolai.

Il piano è stato bocciato dal Senato, dove il partito presidenziale En Marche non dispone della maggioranza, anche se il voto è puramente simbolico.

Intervistata questa mattina da France Info, la ministra del Lavoro, Muriel Pénicaud, ha inoltre riferito che Parigi proseguirà massicciamente col telelavoro almeno fino all’estate. “Oggi ci sono 5 milioni di francesi che lavorano” da casa ed è “importante che continuino a farlo”, ha spiegato a France Info.

Per scongiurare abusi, l’esponente governativa ritiene inoltre necessario definire una “carta” o un “accordo” tra imprenditori e sindacati, una sorta di “istruzioni per l’uso” che consideri, tra l’altro, le ore in cui si può staccare.

Quanto alle scuole, non si placano le perplessità per la scelta di riaprirle progressivamente dall’11 maggio. Una promessa che si sta rivelando un rompicapo, incluso per i presidi, che si trovano a doversi misurare con difficili sfide, a cominciare dal distanziamento sociale.

(di Paolo Levi/ANSA)

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