Ferrari: utile trimestre in calo, al ribasso target

La nuova Ferrari Sf1000 di Formula 1.
La nuova Ferrari Sf1000 di Formula 1. (ANSA)

TORINO.  – L’emergenza Coronavirus pesa sui conti e l’incertezza sull’evoluzione dell’epidemia costringe la Ferrari a rivedere al ribasso i target del 2020.

La casa di Maranello ha chiuso il primo trimestre con un utile di 166 milioni, in calo dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2019, ma i ricavi sono in linea a 932 milioni (-2,7% a cambi costanti) e le consegne sono in aumento del 4,9%.

“Non siamo immuni agli choc dell’economia, ma siamo più resistenti. Questa crisi lo dimostrerà”, afferma l’amministratore delegato Louis Camilleri, durante la conference call con gli analisti finanziari, ai quali conferma che entro l’anno, anche se con un po’ di ritardo rispetto ai tempi previsti, arriveranno i due nuovi modelli annunciati, ancora top secret.

Sarà soprattutto la Formula 1 a influenzare negativamente i risultati del 2020, ma le perdite saranno di breve vita. “Il calendario – spiega Camilleri – prevedeva 22 gare. La Fia e il Formula One Group ne prevedono ora un massimo di 18, molte senza pubblico. Ciò implica una drastica riduzione delle entrate generate dai diritti commerciali e delle commissioni di sponsorizzazione, le nostre due principali fonti di entrate”.

“Per mitigare questo impatto, almeno parzialmente, l’entrata in vigore delle nuove regole tecniche è stata posticipata dal 2021 al 2022. Anche se l’impatto negativo su ricavi e sugli utili della Formula 1 non è facile da digerire la buona notizia è che le perdite saranno limitate al 2020”, sottolinea il manager che prevede una drastica riduzione delle attività di negozi, musei e parchi e un ritardo delle nuove attività programmate.

É il giorno della ripartenza per quasi tutte le attività produttive della Ferrari, ma 400 fornitori diretti, più dei due terzi del totale, hanno sede in Italia, molti nelle regioni più colpite, Lombardia e Piemonte.

“Monitoriamo tutti i fornitori che potrebbero trovarsi in difficoltà per assisterli direttamente o indirettamente”, afferma Camilleri. “Tutto sommato siamo relativamente in buona forma, in particolare per quanto riguarda il nostro core business e siamo in grado di resistere a una recessione prolungata. Abbiamo preso le misure appropriate per affrontare questa crisi in un modo che alla fine ci renderà più forti”.

“Finora non abbiamo registrato cancellazioni anormali di ordini. Molte sono state fatte in Australia e negli Stati Uniti, ma niente di alarmante”, spiega.

La nuova stima per il 2020  è di ricavi netti fra 3,4 e 3,6 miliardi (era maggiore di 4,1 miliardi) ed ebitda adjusted tra 1,05 e 1,20 miliardi (era 1,38-1,43 miliardi).

(di Amalia Angotti/ANSA)

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