Oltre lo sport: Rafael Naranjo, dai campi della Primera División a clochard

Ramón Iriarte, Pelé ed Rafael Naranjo (d) in uno scatto prima di sfida Brasile-Venezuela. foto cortesia

CARACAS – Si chiama Rafael Naranjo, é stato un calciatore di successo a livello di club e con la nazionale venezuelana. Oggi Rafael ha 58 anni, ma dei bei ricordi passati sui campi della Primera División non é rimasto nulla. La crisi lo ha portato a vivere come un clochard a Caracas, nei campetti del Fray Luis de León, meglio noti come La Guacamaya.

Rafael Ignacio Naranjo Silva, nato a Caracas, nella Maternidad Concepión Palacios il 6 giugno 1943. É stato uno sportivo innato con delle attitudini fisiche straordinarie. In gioventù ha praticato atletica, pugilato e calcio, affermandosi poi in quest’ultimo, dove ha raggiunto notorietà.

Ha mosso i suoi primi passi nel mondo del calcio nella scuola San Agustín del rione el Paraiso dove ha avuto un altro storico del calcio creolo, mister Pedro “Peruco” Castro.

La sua abilità a centrocampo era tale che già all’epoca aveva attirato su di sé l’attenzione di squadre europee. Nel 1961, quando aveva 18 anni, uno dei Petri della scuola gli dice: “Figlio mio, andrai in Spagna. Il Valladolid ti vuole perché sei il Pelé venezuelano”.

Già nel primo anno nella penisola iberica mostra il suo talento con le giovanili del Valladolid laureandosi goleador del torneo Primavera. Ma per problemi con la documentazione di immigrazione inizia a girovagare in diverse squadre in Spagna: Cádiz, Santiago de Compostela, Palencia. In alcuni casi, Naranjo giocava driblando il problema della documentazione, fino a quando viene scoperto e la sua squadra viene sanzionata con partite perse a tavolino.

Stufo della situazione fa il rientro in patria, viene subito convocato per il Sudamericano Giovanile del 1964 dove ha come compagni di squadra Omar “pulpo” Colmenares, Octavio D’Suze, Freddy Elie e l’italo-venezuelano Luis Mendoza Benedetto.

Durante la sua carriera nella Primera División ha difeso le maglie di Lara, Deportivo Galicia e Anzoátegui FC, con queste squadre ha partecipato alla Coppa Simón Bolívar e Coppa Liberadores.

Con il Galicia vince due scudetti ed in altrettante occasioni chiude al secondo posto. Con la Vinotinto partecipa alla Coppa America del 1967 e alle qualificazioni per il Mondiale Messico 1970. Nelle qualificazioni verso la kermesse iridata affronta nientemeno che Pelé.

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo ha lavorato come allenatore di squadre giovanili, poi é diventato delegato della Federación Venezolana de Fútbol per la Segunda División. Ma un giorno la Federcalcio gli ha tolto questo incarico ed é rimasto senza un’entrata economica fissa.

Adesso vive con quello che gli regalano i visitatori dei campetti dove ha trovato una “casa” e dove si respira ad ogni ora lo sport che tanto ha amato: il calcio.

(di Fioravante De Simone)

 

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