Berlino allenta le misure, via libera alle messe

Coronavirus: controlli della polizia al confine Germania-Polonia.
Coronavirus: controlli della polizia al confine Germania-Polonia. EPA/FILIP SINGER

BERLINO.  – La Germania compie un altro passo verso la nuova normalità: si potrà tornare a celebrare messa, così come battesimi, funerali e matrimoni, ma in piccoli gruppi.

E si riaprono le porte di musei, gallerie, zoo e parco giochi. Il presupposto resta il rispetto del distanziamento e delle misure di sicurezza. “Se ci saranno delle ricadute, bisognerà accorgersene tempestivamente, attraverso dei segnali di allerta”, ha avvertito Angela Merkel dopo la conferenza con i Laender, che ormai si tiene ogni 14 giorni.

La cancelliera ha colto l’occasione delle domande dei giornalisti anche per difendere i virologi, spesso criticati da queste parti: “É umano auspicare di tornare il più velocemente possibile alla vita che facevamo prima della pandemia”, ha osservato. “Ma vorrei mettere in guardia dal ritenere i portatori del messaggio responsabili del fatto che quei desideri non possano esaudirsi”.

“I politici devono decidere – ha incalzato – ma noi siamo grati del fatto che gli scienziati ci trasmettano le loro conoscenze”, anche se questo “comporta insicurezza”. Si lavora, appunto, “su incognite”, ha detto l’ex studiosa di Fisica, a cui su temi del genere brillano sempre gli occhi.

Oggi in Germania il fattore R0, che segala l’indice di contagio, è sceso di nuovo allo 0,76, facendo rientrare le incertezze di due giorni fa, quando era risalito a 1.

Ma Merkel non vuole affatto che cali l’attenzione: pur nella differenza delle situazioni regionali, “la Germania deve darsi un obiettivo unico”, ha rimarcato: contenere la velocità dell’epidemia, “come si è riusciti a fare finora”, per poter garantire anche in futuro “a tutti i pazienti le migliori cure possibili”.

Il tasso di mortalità è salito al 4% (età media 81 anni) e il Robert Koch Institut ha ammesso che il bilancio delle vittime potrebbe non registrare tutti i morti da Covid-19. Ma il segnale che arriba dalla politica è chiaramente distensivo: da oggi gli ospedali non dovranno più riservare quote molto consistenti dei posti di terapia intensiva agli ammalati di Coronavirus.

Inoltre il 6 maggio arriveranno decisioni anche più importanti, come la riapertura delle attività sportive – c’è grande attesa per la Bundesliga, che vorrebbe riprendere il campionato a porte chiuse e attende una data – e il piano per le scuole, che dovrebbe consentire anche il rientro dei più piccoli, sia pur senza una garanzia di lezioni quotidiane.

La pressione per la ripartenza è cresciuta negli ultimi giorni: fra pronunce di tribunali – hanno contestato le apertura dei negozi parziali, come lo stop alle funzioni religiose – e dati economici sempre più allarmanti. Oggi l’agenzia federale del lavoro ha reso noto che le imprese hanno fatto richiesta della cassa integrazione per 10 milioni di lavoratori, precauzionalmente.

Il tasso di disoccupazione è salito al 5,8% ad aprile (era fermo al 5 a marzo). E i tedeschi guardano anche al crollo del Pil annunciato (-6,3% nel 2020) con ansia crescente.

Anche su questo il governo ha provato a rassicurare: “Il Kurzarbeit (l’ammortizzatore sociale tedesco, ndr) è lo strumento più forte che abbiamo.  E ha già messo al riparo milioni di posti di lavoro”, ha affermato il ministro competente Hubertus Heil. “Non si potrà però salvare tutti”.

(di Rosanna Pugliese/ANSA)

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