Coronavirus in Italia: in calo i malati, aumentano i guariti e le vittime

Coronavirus in Italia, un murale di infermiera ok.
Coronavirus in Italia, un murale di infermiera ok. (ANSA)

ROMA. – Sempre più guariti, con una nuova persona positiva al Covid ogni trenta tamponi positivi effettuati mentre in generale per l’80% dei malati basta restare in isolamento a casa. Numeri confortanti, ma il Paese è già preparato ad affrontare un’ondata superiore a quella degli ultimi mesi, pronto – spiega il Commissario Arcuri – “ad un’eventuale nuova fase di emergenza”.

Al momento le cifre tengono lontano l’incubo di un ritorno al passato: le persone attualmente positive al coronavirus in Italia sono 104.657, in diminuzione di 548, e si conferma, per quanto ancora pesante, il trend al ribasso dei decessi, che negli ultimi quattro giorni resta sotto quota 400.

Nelle ultime 24 ore sono salite a 27.682 le vittime, con un incremento di 323 in un giorno. E continuano ad alleggerirsi gli ospedali, dove sono scesi a 1.795 i ricoverati nei reparti in terapia intensiva (-68). Resta costante l’incremento quotidiano di oltre duemila guariti, arrivati complessivamente a 71.252.

Dati in linea con la martoriata Lombardia dove anche qui il numero dei nuovi decessi (104) continua a calare rispetto al giorno precedente.

Nonostante la discesa il futuro resta incerto: il rischio di una nuova impennata è concreto e l’Italia, nel frattempo, si è preparata al peggio. Gli ospedali adesso sarebbero più pronti a sostenere la forza d’impatto di tanti altri casi gravi, con un numero decisamente più alto di nuovi ventilatori, più di 4mila, ed equipaggiamenti delle terapie intensive con novemila posti a disposizione.

“Siamo attrezzati a reggere picchi anche superiori a quelli della prima fase dell’emergenza – spiega il commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri, in video audizione alle Commissioni Finanze e Attività produttive della Camera. “Certo – aggiunge – l’apocalisse non la regge nessuno, ma siamo tutti convinti che non ci sarà”.

Insomma, pronti a fronteggiare un possibile avanzamento del Covid con l’allentamento delle misure nella fase 2, ma consapevoli che al momento “purtroppo – dice Arcuri – non c’è alcuno strumento in grado di sconfiggerlo”.

Al momento però, secondo il bollettino della Protezione Civile, il Paese incassa un altro record confortante che vede statisticamente solo 3,2 persone positive per ogni cento tamponi effettuati. Il quadro ora andrà confermato nella prossima fase di mantenimento, che si aprirà dalla prossima settimana con il parziale ripopolamento di strade e luoghi di lavoro.

Qui stavolta, aldilà del potenziamento degli ospedali, le armi più efficaci saranno il distanziamento sociale e disponibilità dei dispositivi di protezione individuale. Su questo fronte, nei prossimi giorni è previsto un accordo per garantire la fornitura a farmacie e parafarmacie delle mascherine chirurgiche necessarie alla tutela della popolazione.

“Abbiamo fissato un prezzo massimo di vendita, non di acquisto. Rassicuro che l’obiettivo di calmierare il prezzo non è ostile all’obiettivo di attrezzare una filiera italiana e sostituire con essa prodotti che siamo costretti a importare”, chiarisce Arcuri, anche alle prese con le ragioni dei rivenditori come il Gruppo Crai, che ha annunciato di essere costretto a ritirare dalla vendita, nei propri negozi, le mascherine chirurgiche a causa del prezzo imposto massimo di 50 centesimi.

Per il Commissario possibili soluzioni ci sono: “Stiamo ragionando – sottolinea – che per le mascherine in magazzino le aziende non abbiano a rimetterci, pensando a forme di ristoro se hanno comprato a un prezzo più alto (prima del prezzo calmierato, ndr). Da domani però non potranno comprare a un prezzo più alto, altrimenti avranno a rimetterci”.

Ed entro fine estate, con la produzione avviata un po’ ovunque e la riconversione di tante fabbriche, un altro obiettivo sarà quello di terminare l’importazione dei dispositivi dall’estero, acquistando il 100% di mascherine made in Italy. Ma resta incontrollabile come il virus, per Arcuri, la situazione economico finanziaria, che ha provocato una crisi “imprevedibile” per durata, caratteristiche e dimensioni rispetto a quelle di altre vissute nei decenni scorsi.

(di Lorenzo Attianese/ANSA)

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