Pallavolo. fronte contro tagli: “Sacrifici solo noi”

L'ex nazionale azzurro e giocatore del aPadova Dragan Travica,
L'ex nazionale azzurro e giocatore del aPadova Dragan Travica, (ANSA)

ROMA. – Nella pallavolo è guerra di tagli. Quelli agli stipendi dei giocatori decisi unilateralmente dalle Leghe (SuperLega, A2 e A3), per il momento hanno compattato gli atleti come forse mai si era visto prima.

É scattato il tam tam sui social con una presa di posizione che la maggior parte di loro sta condividendo  in cui si avverte che non si escludono a tutela dei propri diritti azioni forti “comprese quelle di tipo giudiziario”.

Una battaglia che i “big” sanno di fare soprattutto a difesa dei colleghi delle categorie inferiori: “Dedicano la loro vita al volley, poi a 35-36 anni si ritirano e restano senza futuro”, avverte Dragan Travica, ex nazionale azzurro e attuale giocatore di Padova.

Assieme al collega Daniele Sottile (Top Volley Latina), ha partecipato alla trattativa, poi naufragata, con le Leghe in rappresentanza di tutti gli atleti della pallavolo maschile: “Siamo tutti uniti e un po’ delusi dal comportamento che abbiamo subito – specifica all’ANSA Travica – Abbiamo cercato di collaborare disposti a sacrificare giustamente i nostri stipendi per assicurare quelli di categorie più basse. Perché lì la situazione è più critica, ma questa cosa non è stata accettata”.

Una trattativa nata per fronteggiare lo stop ai campionati deciso dalla Fipav e riparare a danni “ad oggi stimati in circa 24 milioni di euro di mancati ricavi” dicono i club. Esito: decurtazione del 30% dei compensi netti superiori ai 20.000 euro per la Superlega, del 25% per tutti gli atleti delle leghe inferiori, A2 e A3.

“Comprendiamo le difficoltà di tutti i club e sappiamo che non è facile – precisa Travica – ma far ricadere tutti i debiti su noi giocatori non è giusto. Dobbiamo spartirci la torta e invece ce la siamo vista accollata completamente sulle nostre spalle”.

Al fianco dei giocatori anche Ashling Cara Sirocchi Zaytsev, moglie e agente di Ivan: “Fermatevi e cercate altre soluzioni, non potete lasciare questi atleti al loro destino”, ha scritto sul suo profilo facebook.

Lasciati soli, in una situazione di dilettantismo, senza tutele né rappresentanza sindacale se non quella dei loro stessi agenti, che non tutti hanno: “Mi auguro – ha detto all’ANSA Aimone Alletti, centrale dell’Allianz Powervolley Milano – che nasca in futuro un’associazione dei giocatori che partecipi alle assemblee in Lega in modo che ci sia sempre una voce in capitolo che salvaguardi gli interessi di noi giocatori”.

Quel che si augura “fortemente” anche Travica, che concludendo rivolge un appello a Governo, Fipav e Coni affinché si cominci a pensare a un semi-professionismo anche per la pallavolo: “Aiutateci. Soprattutto per i ragazzi delle categorie inferiori che fanno tanti sacrifici e guadagnano poco. Siamo dilettanti, non abbiamo tutele. In questa situazione, come per la crisi del 2008, si è vista la differenza con calcio e basket che sono sport professionistici: da noi è crollato il castello”.

Al Governo chiede invece “chiarezza” la coppia d’argento olimpico a Rio 2016 del Beach volley, Lupo-Nicolai: “Io sono al mare vicino Roma – rivela Daniele Lupo all’Ansa – Paolo è a Ortona in Abruzzo e non può muoversi perché vive in un’altra regione.  Credo che dal 18 maggio ci alleneremo, ma in separata sede. Di fatto rischiamo di restare a lungo una “copia” separata. Deve essere il governo a dirci cosa possiamo fare, stiamo vivendo una situazione strana, ora come ora non sappiamo se e quando riprenderemo ad allenarci insieme”.

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