Papa Francesco: “Aiutare chi resta disoccupato a causa della pandemia”

Papa Francesco passeggia per Via del Corso in una Roma deserta.
Papa Francesco passeggia per Via del Corso in una Roma deserta. (Frame video ANSA)

CITTA’ DEL VATICANO. – Papa Francesco invoca ancora l’unità dell’Europa, solidarietà e convergenza di intenti e di obiettivi nell’affrontare le conseguenze della pandemia, e per questo fa appello, in seno all’Ue, a che si vada avanti “come fratelli”. Lo fa nel giorno in cui la Chiesa celebra Santa Caterina da Siena, compatrona sia d’Italia che d’Europa.

“Oggi, Santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa, patrona d’Europa, preghiamo per l’Europa, per l’unità dell’Europa, per l’unità dell’Unione Europea, perché tutti insieme possiamo andare avanti come fratelli”, dice infatti il Pontefice nella quotidiana intenzione di preghiera sulla pandemia, all’inizio della messa del mattina a Casa Santa Marta.

Poi ritorna sull’argomento nell’udienza generale, trasmessa in questo periodo in diretta streaming, senza la partecipazione di fedeli, dalla Sala della Biblioteca del Palazzo apostolico. “Oggi celebriamo la festa di Santa Caterina da Siena, compatrona d’Italia”, ricorda al termine, nel saluto ai fedeli di lingua italiana.

“Questa grande figura di donna – osserva – attinse dalla comunione con Gesù il coraggio dell’azione e quella inesauribile speranza che la sostenne nelle ore più difficili, anche quando tutto sembrava perduto, e le permise di influire sugli altri, anche ai più alti livelli civili ed ecclesiastici, con la forza della sua fede.

“Il suo esempio aiuti ciascuno a saper unire, con coerenza cristiana, un intenso amore alla Chiesa ad una efficace sollecitudine in favore della comunità civile, specialmente in questo tempo di prova”, prosegue Francesco. “Chiedo a Santa Caterina – aggiunge – che protegga l’Italia durante questa pandemia, e protegga l’Europa, perché è patrona d’Europa: protegga tutta l’Europa, perché rimanga unita”.

L’appello odierno ne segue altri del Pontefice sulla “solidarietà” nell’Ue, in particolare tra Paesi del Nord e quelli più colpiti dal Covid-19, e sulla messa al bando degli “egoismi”. Ma il Papa oggi, in vista del Primo Maggio, tocca anche il grave problema del lavoro, fortemente messo a rischio dagli esiti della crisi sanitaria.

“Venerdì prossimo ricorrerà la festa di San Giuseppe lavoratore: per sua intercessione, affido alla misericordia di Dio le persone colpite dalla disoccupazione a causa dell’attuale pandemia. Possa il Signore essere la Provvidenza di tutti i bisognosi e incoraggiarci ad aiutarli!”, afferma durante il saluto ai fedeli di lingua francese.

Nella catechesi dell’udienza generale, infine, il Papa conclude oggi il ciclo sulle Beatitudini evangeliche, soffermandosi sull’ultima, in cui “si proclama la gioia escatologica dei perseguitati per la giustizia”.

“È doloroso ricordare – scandisce – che, in questo momento, ci sono molti cristiani che patiscono persecuzioni in varie zone del mondo, e dobbiamo sperare e pregare che quanto prima la loro tribolazione sia fermata”.

“Sono tanti, i martiri di oggi sono più dei martiri dei primi secoli – conclude -. Esprimiamo a questi fratelli e sorelle la nostra vicinanza: siamo un unico corpo, e questi cristiani sono le membra sanguinanti del corpo di Cristo che è la Chiesa”.

(di Fausto Gasparroni/ANSA)

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